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Quando rinvasare
Generalmente il periodo più indicato per rinvasare una pianta è la primavera, quando ha ripreso lo sviluppo vegetativo. Esistono parecchi modi per capire se una pianta necessita di un rinvaso:

  1. la pianta comincia ad appassire alcune ore dopo essere stata annaffiata;
  2. le foglie superiori ingialliscono e cadono;
  3. la nuova vegetazione è ridotta o stentata;
  4. le radici fuoriescono dal foro di drenaggio e/o si sviluppano sulla superficie del terriccio, spingendosi fuori dalla zolla alla ricerca di nutrimento. Una tale esposizione rischia di danneggiare i delicati peli capillari, non più protetti dal terriccio o dal vaso.

Se una o più di queste condizioni si verificano, è bene controllare la zolla. Per effettuare questa operazione, appoggiate una mano sulla superficie del vaso e capovolgetelo, battetene leggermente l’orlo contro una superficie dura per staccare la zolla. Se questa è compatta, dovrebbe fuoriuscire con facilità, altrimenti infilate nel foro di arenaggio una matita, dalla parte non appuntita, e spingete.
Se le radici appaiono in superficie attorcigliate e fittamente intricate significa che l’apparato radicale ha colmato il volume del vaso. Ciò, inizialmente, può essere utile, poiché incoraggia la fioritura della pianta, ma se raggiunge lo stadio estremo in cui l’apparato radicale è costretto in uno spazio effettivamente troppo esiguo, la pianta comincerà a soffrirne visibilmente. In questo caso la quantità di terra non sarà più sufficiente a trattenere l’acqua necessaria alle radici. Nel tentativo di compensare, la pianta rivolgerà le sue energie alla produzione di nuova vegetazione, perdendo conseguentemente quella vecchia o crescendo in modo stentato. A prescindere dalla quantità d'acqua somministrata, la pianta finirà per appassire e l’intera struttura si indebolirà.
Dopo un certo periodo di tempo qualsiasi terriccio si sarà impoverito. Per ovviare a questo inconveniente e per evitare eventuali depositi di sostanze chimiche nel terreno, occorre fornire alla pianta della terra fresca, ogni due anni, o due anni e mezzo.
Inoltre, non dimenticate che anche le piante invecchiano, quando una pianta presenta uno stelo lungo e misero, con scarso fogliame, probabilmente e giunto il momento di sostituirla con un'altra, se la vecchia pianta è sana, potete utilizzarla per ottenere delle nuove pianticelle.
Anche le piante che crescono rigogliose devono essere controllate periodicamente, in modo da saper valutare il momento opportuno per il rinvaso, prima che i danni causati da un contenitore troppo piccolo siano evidenti.

Terriccio
Il terriccio in cui si coltivano le piante da appartamento svolge diverse funzioni vitali importanti: sostiene fisicamente la pianta, protegge le radici ed è il tramite per l’acqua, l’aria e il nutrimento necessari a una crescita sana. Il terriccio fornisce inoltre sostanze nutritive e minerali che contribuiscono allo sviluppo della pianta.
La sabbia, l’argilla e l’humus costituiscono i tre componenti principali per ottenere una buona miscela per le piante d'appartamento, ognuno di essi svolge una funzione particolare. La sabbia, roccia sgretolata, crea con i suoi granelli delle bolle d’aria che permettono all’acqua in eccesso di defluire, evitando che il terriccio ne resti impregnato. Si può sostituire la sabbia con la vermiculite o la perlite. L’argilla, composta da minuscole particelle che, con aggiunta d'acqua, si legano fra loro e si amalgamano saldamente, serve per mantenere unito il terriccio e conferirgli una certa compattezza. L’humus è la parte organica del terriccio, formata da particelle animali e vegetali parzialmente decomposte. Fornisce nutrimento alle piante e, grazie alla sua consistenza spugnosa, consente al terriccio di trattenere l’umidità (se viene utilizzato senza sabbia rende il terriccio eccessivamente bagnato).
È meglio comprare una miscela già preparata, pastorizzata e sterilizzata, priva di batteri nocivi. In commercio si trovano, confezionate in sacchetti di plastica, miscele appositamente preparate per i diversi tipi di piante. È anche possibile comprare, in confezioni separate, i singoli componenti: torba, perlite, vermiculite, sfagno intero o frantumato e terra universale e preparare la miscela per conto proprio.
Lo sfagno è eccellente per coltivare i semenzali, poiché possiede proprietà antibiotiche capaci di proteggerli dalle malattie, è costituito da residui di piante paludose accumulatisi nel corso dei secoli. In commercio ne sono disponibili due varietà: lo sfagno marrone chiaro, di grana più grossa e a uno stadio di decomposizione meno avanzato, particolarmente adatto per le piante che necessitano di humus, e una varietà di colore più scuro, vellutato, che presenta un elevato indice di acidità, indicato per le piante che prediligono terricci acidi, come le gardenie e la maggior parte delle Gesneriacee.
Ogni pianta, per poter crescere rigogliosa, necessita di un terriccio adatto alle proprie esigenze. Se il terreno è troppo acido o troppo alcalino, gli elementi vitali in esso contenuti non potranno essere adeguatamente assimilati dai peli radicali della pianta, che sarà così privata del nutrimento essenziale.
Recentemente, la ricerca nel settore agrario ha portato alla produzione di miscele completamente prive di terra, sterili e contenenti gli elementi necessari alla crescita, in particolare modo, delle piante coltivate con illuminazione artificiale. Inoltre, a causa della loro leggerezza, queste miscele facilitano il trasporto delle piante ai singoli punti di vendita.
E' assolutamente sconsigliato utilizzare per le piante da interno la terra così come viene raccolta all’aperto. Innanzi tutto occorre pastorizzarla per eliminare i microrganismi che potrebbero causare gravi danni alla pianta, si bagnerà quindi la terra e la si metterà per mezz'ora in forno a una temperatura di 90 °C. Inoltre la terra allo stato naturale è spesso troppo compatta e pesante per consentire un buon drenaggio dei vasi.
Per preparare un terriccio adatto alle piante da appartamento, mescolate i seguenti componenti in parti uguali:

Se la pianta preferisce un terreno particolarmente acido, aggiungete una dose supplementare di torba e non dimenticate di migliorare il drenaggio con perlite o vermiculite.

Invasatura

Materiale necessario:

  1. un vaso pulito (terracotta o plastica);
  2. miscela di terra;
  3. massolini, ciottoli, cocci di terracotta;
  4. reticolato (per esempio delle vecchie calze);
  5. pinze per il ghiaccio, per maneggiare piante spinose.

Perché una pianta in vaso cresca rigogliosa, il terriccio deve essere ben drenato. Se utilizzate un vaso di terracotta, sistemate alcuni cocci o dei sassolini sopra il foro di drenaggio, in modo che L’acqua in eccesso possa defluire facilmente e allo stesso tempo non esca la terra.
Se utilizzate invece un vaso di plastica, il procedimento r garantire un buon drenaggio è leggermente più complesso, infatti il materiale non è poroso e l’acqua può evaporare soltanto dalla superficie del terriccio o attraverso il foro di drenaggio. Spargete sul fondo del vaso uno strato di sassolini o ciottoli spesso 1-2 cm. ricopritelo con una rete di nailon, che agirà da filtro e impedirà al terriccio di otturare gli interstizi fra i sassi, permettendo così all’acqua di defluire.
Utilizzando un vaso sprovvisto di foro di drenaggio, occorre lasciare uno spazio sufficiente al di sotto del terriccio, dove l’acqua si possa raccogliere senza danneggiare le radici. Sistemate uno strato di sassolini o ciottoli spesso almeno 2-4 cm e ricopritelo con una rete di nailon, avendo l’accortezza però di formare uno strato non troppo compatto. I1 terriccio utilizzato per un simile vaso deve inoltre contenere una certa quantità di sabbia, vermiculite o perlite per facilitarne il drenaggio, inoltre è necessario prestare particolare attenzione alla quantità d'acqua somministrata alla pianta.
Nell’estrarre una pianta dal vaso per rinvasarla, assicuratevi che il terriccio non sia troppo secco perché altrimenti si staccherebbe dalle radici. Appoggiate una mano sulla superficie del vaso, rovesciatelo e battetelo contro una superficie dura; la zolla dovrebbe fuoriuscire con facilità, se non si stacca, infilate una matita nel foro di drenaggio e spingete la zolla con delicatezza.
Per non danneggiare, al momento del rinvaso, una pianta di notevoli dimensioni, sarà bene rompere il vaso da cui deve essere estratta. I cocci del vaso potranno poi essere utilizzati come materiale di drenaggio.
Una volta estratta la zolla, ripulitela accuratamente dal materiale di drenaggio e dalle vecchie radici che si sono attaccate ai sassolini, facendo attenzione che non si rompa.
Se intendete rimuovere tutto il terriccio dalle radici per potarle, o per eliminare degli insetti. scuotete la zolla e una parte di terriccio si staccherà facilmente, eliminerete il resto usando un getto di acqua tiepida, sempre facendo attenzione a non danneggiare o spezzare le radici.
Per potare le radici usate un coltello sterilizzato e con una lama ben affilata; tagliate in corrispondenza delle origini o dei nodi. Dovete asportare tutte le radici malate, rotte o troppo lunghe, state attenti a non tagliare troppi apici radicali, che sono le parti attraverso cui vengono assorbiti acqua e sostanze nutritive.
Il terriccio per il rinvaso deve essere umido, ma non bagnato, altrimenti diverrebbe troppo compatto; il vaso deve essere pulito e asciutto.
Dopo aver provveduto ad assicurare un buon drenaggio versate sul fondo del vaso una manciata di terra. Tenete, quindi, la pianta, dalle cui radici avrete eliminato tutto il terriccio, in posizione eretta in modo che il colletto si trovi 15 mm circa al di sotto dell’orlo del vaso. Coprite le radici con del terriccio e riempite il vaso fino all’orlo.
Comprimete il terriccio con le dita esclusivamente intorno all’orlo del vaso, e non intorno al fusto, evitate di spingere la zolla sul fondo poiché danneggereste le radici. A operazione terminata, la pianta dovrebbe emergere dal terreno 15 mm circa al di sotto dell’orlo del vaso. Per rinvasare una pianta con la zolla intatta sarà sufficiente foggiare una cavità nel terriccio fresco: riempite tre quarti del nuovo vaso con il terriccio, spingete con forza il vecchio vaso nella terra in modo da creare un incavo leggermente più grande della zolla, inserite la pianta avendo sempre cura che il terriccio arrivi al massimo a 15 mm dall’orlo. Tenendo ferma la pianta, date dei colpetti sui bordi del vaso affinché il terriccio si assesti delicatamente attorno alla zolla. Se necessario aggiungete del terriccio aiutandovi con un cucchiaio o una paletta, facendo tuttavia attenzione a non ricoprire la superficie della zolla.
Nel rinvasare una pianta è molto importante mantenere il terriccio alla stessa altezza; se questo è stato rimosso dalle radici è possibile distinguerne il livello dalla colorazione del fusto. La parte del fusto che si trova al di fuori del terreno sarà più chiara, mentre la parte interrata presenterà una colorazione più scura. Se la pianta è stata invece rinvasata mantenendo la zolla intatta, non ricopritene la superficie, ma versate della terra nuova attorno, altrimenti potreste provocare un deterioramento delle radici che, adattate a una certa profondità del terreno, non sopporterebbero il cambiamento. Se, al contrario, il nuovo livello del terriccio è al di sotto di quello precedente, la pianta rischia di cadere e di esporre l’apparato radicale che di conseguenza morirebbe (i filodendri rappresentano un eccezione avendo radici attive al di sopra del terreno).
Una pianta rinvasata necessita di un alto grado di umidità e di un'annaffiatura abbondante. Se è stata potata una parte considerevole dell’apparato radicale, copritela con un sacchetto di plastica per evitare che appassisca, fino a quando i peli radicali saranno ricresciuti.
Le piante di dimensioni molto grandi non sempre hanno bisogno di un rinvaso. Generalmente, è sufficiente cambiare lo strato superficiale del terriccio ogni due o tre anni. Stando attenti a non danneggiare le radici situate sotto la superficie del terreno, eliminate dai cinque ai dieci centimetri di terra vecchia che sostituirete con una miscela appena preparata. Annaffiate subito abbondantemente.

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