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Le Rose: Note sulla coltivazione



Luogo e preparazione del terreno

Tutte le rose prediligono una posizione assolata e arieggiata.
Molte varietà non disdegnano qualche ora d'ombra durante il mattino o il tardo pomeriggio, soprattutto nei posti più caldi.
Esistono poi varietà che tollerano l'ombra purchè luminosa e con movimento d'aria ("Gloire de Dijon", "Sophie's Perpetual").
Non è consigliabile piantare rosai troppo vicino ad alberi o altri grandi arbusti perchè le loro radici non amano la competizione dei vicini.
Nel caso si volesse far salire una rosa su di un albero la si dovrà piantare ad una distanza di almeno un metro e con una canna, poi, guidare i tralci fino all'albero.
Regola fondamentale per il successo di un rosaio è non piantarlo dove altri rosai hanno vissuto per anni.
Le vecchie piante hanno sviluppato e lasciato nel terreno organismi dannosi per le giovani che nelle migliori condizioni avrebbero una crescita stentata.
Nel caso in cui si fosse costretti a sostituire una veccia pianta con un'altra si dovrà procedere alla sostituzione della terra per una profondità di 30 - 40 cm e per un'ampiezza di 40 - 50 con nuova terra presa da qualche altra parte del giardino dove non hanno vissuto rose.
La terra sostituita potrà essere utilizzata senza problemi altrove.
Durante quest'operazione è importante incorporare nel terreno una buona quantità di humus sotto forma di concime organico maturo o di composta in modo da ristabilire un equilibrio tra batteri benefici e dannosi.
Il terreno ideale per le rose dovrebbe essere leggermente acido intorno al 6,5 della scala in ph, ma le Cinesi, Tè e Noisette si trovano a loro agio anche in terreni più alcalini preferibilmente profondi e fertili.
Le rose non amano rimanere con le radici in acqua e pertanto un buon drenaggio deve essere assicurato.
Preparare per tempo il terreno, in autunno per le piantagioni invernali.
Preparare non vuol dire soltanto fare le buche, ma più in generale, arieggiare, distruggere le infestanti, incorporare un buon concime complesso e letame maturo o composta.

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Come piantare

Il periodo più adatto per mettere a dimora i rosai a radice nuda è da novembre a marzo.
Per le piante in contenitore qualsiasi momento dell'anno va bene purchè il terreno sia lavorabile.

I rosai a radice nuda prima di venire piantati vanno immersi in un miscuglio di acqua, terra e letame per una ventina di minuti.
(In un secchio d'acqua da 10 litri aggiungere una palata rasa di terra e di letame maturo).
Piantare sempre con radici bagnate.
La buca non deve essere eccessivamente profonda, le sue dimensioni dipendono dalla lunghezza delle radici che dovranno trovarsi distese in modo normale.
Porre in fondo alla buca una palata di letame maturo e mischiarlo con il terreno che vi si trova in fondo.

Prima di mettere la pianta a dimora togliere i rami non maturi e quelli troppo sottili.
Osservare bene le radici perchè non ci siano polloni incipienti e scorciare o eliminare le radici danneggiate.

Il punto d'innesto, quando la pianta è a dimora, dvrà trovarsi all'altezza del terreno o leggermente più in basso.
Per trovare la sua posizione corretta servirsi di una canna da porre trasversalmente alla buca.

Per una piantagione corretta occorre che le radici siano perfettamente a contatto con la terra e non vi siano sacche d'aria quindi un po' di terriccio asciutto da accostare alle radici è indispensabile soprattutto quando la terra scavata è umida.
Man mano che si riempie la buca comprimere bene con i piedi ed infine innaffiare abbondantemente (4 o 5 litri d'acqua per pianta).
Ad operazione ultimata coprire la parte aerea della pianta con foglie secche, rametti di abete o qualsiasi altro materiale che le proteggerà fino alla primavera.
Non piantare mai quando la terra è gelata o troppo bagnata.

Per i rosai messi in contenitore di plastica da poco tempo si consiglia di effettuare il trapianto tagliando il contenitore stesso.
Questo per evitare la rottura della zolla a causa di un impianto radicale ancora non ben sviluppato.

Con un coltello affilato eliminare il fondello del vaso tagliando lungo l'angolo di base del contenitore.
Disporre la pianta (con il resto del contenitore) nella buca facendo attenzione che il livello del terreno circostante corrisponda a quello del contenitore.
Quando si è sicuri che la pianta non dovrà più essere spostata, con taglio verticale eliminare il resto del contenitore.
Riempire poi lo spazio tra la zolla e la parete della buca con terriccio o con terra ben sfarinata della stessa buca, quindi comprimere con i piedi ed innaffiare.

I rosai in contenitore da più tempo non necessitano del taglio del contenitore essi si trapiantano semplicemente estraendoli dal contenitore.
Il successo del trapianto non è tale fintantochè le radici non hanno penetrato il terreno circostante.
Per facilitare ciò, delle buone innaffiature sono di grande aiuto.

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Distanza tra le piante

Nelle bordure e nelle aiuole le distanze si calcolano considerando circa la metà dell'altezza presunta della pianta.
Vale a dire che per rosai la cui altezza presunta è un metro, la distanza dagli altri rosai e dal bordo sarà di cinquanta centimetri.
Per i rosai a portamento arbustivo si consiglia i due terzi dell'altezza, mentre per i rampicanti disposti a spalliera una buona distanza è tre metri.
Nel caso di bordure ed aiuole è sempre consigliabile picchettare prima di mettere le piante a dimora.

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Cartellini

I cartellini che accompagnano le piante all'arrivo dal vivaio debbono essere rimossi quanto prima altrimenti possono danneggiarle seriamente con strozzature.
Per risolvere il problema dell'identificazione dei rosai è buona norma apporre dei cartellini non sulla pianta stessa, ma su un'asticciola posta in terra vicino alla pianta.
E' comunque sempre bene, mano mano che le piante vengono messe a dimora, eseguire una mappatura del giardino.

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Potatura

Il tipo di potatura per le rose Cinesi e per le è molto simile.
Il periodo dipende dalla situazione climatica in cui esse vivono.
Per le zone ad inverno mite è consigliabile potare nel mese di novembre o inizio dicembre perchè le piante possano avvantaggiarsi per la 'cacciata' primaverile, mentre per le zone ad inverno freddo è preferibile potare poco prima della ripresa vegetativa durante il mese di febbraio.
In generale possiamo dire che le rose appartenenti a queste classi fioriscono bene sia sui rami principali sia su quelli secondari degli anni precedenti o dell'anno.
Pertanto la potatura dovrà essere più di alleggerimento che 'bassa' a favorire la cacciata di getti basali.
A seconda delle varietà, più o meno vigorose, una volta eliminati tutti i rami secchi o danneggiati dal gelo ( i rami gelati si riconoscono perchè il midollo diviene scuro), si dovrà sfoltire o scorciare leggermente.

Noisette.
Tutte le rose appartenenti a questa classe sono rampicanti.
Esse fioriscono principalmente sui lunghi rami dell'anno precedente ma anche in cima ai rami dell'anno.
I rami che hanno portato la fioritura nell'anno precedente vengono scorciati all'altezza di una o due gemme rispetto al ramo principale dal quale si dipartono.
In questo modo anche rami molto vecchi continuano a fiorire in modo soddisfacente.
Se una pianta ha emesso rami nuovi nel corso della stagione, questi possono andare a sostituire quelli vecchi che potranno così essere eliminati.
Quanto detto precedentemente a proposito dei rami secchi e gelati vale anche per le Noisette.

L'eliminazione dei fiori ormai sfioriti accelera la nuova fioritura.
Il taglio va effettuato sopra la prima o la seconda gemma a partire dall'alto e cioè dal fiore sfiorito.

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Mantenimento

L'umidità nel terreno è fondamentale per assicurare lo svolgimento delle funzioni vitali di una pianta.
Tale processo di organicazione (trasformazione di sostanze minerali in sostanze organiche) avviene soltanto se le radici affondano in un terreno sufficientemente umido.
Persino la concimazione ha poco effetto se non accompagnata dall'acqua.
L'irrigazione quindi è indispensabile sia in situazioni dal clima asciutto e secco sia in luoghi piovosi e freschi dove una certa quantità d'acqua durante l'estate non può che portare notevole giovamento alle piante.
Altro elemento importante è la concimazione.
Le rose Tè, Cinesi e Noisette, a causa della loro continua fioritura, necessitano di molte sostanze nutritive.
Esistono in commercio concimi complessi ottimi (Nitrophoska Gold, Phostrogen) da incorporarsi nel terreno appena le piante cominciano a 'muovere'.
Una seconda concimazione, per incoraggiare la nuova fioritura, può essereeffettuata dopo la prima sfioritura.
Si consiglia di concimare fino al mese di luglio per non stimolare la crescita di rami che non facendo a tempo a legnificare verrebbero irreparabilmente danneggiati dai primi freddi invernali.

Dopo la potatura è buona norma distruggere le erbacce, smuovere leggermente il terreno e procedere alla pacciamatura applicando attorno alla base della pianta uno strato di concime organico maturo o composta a formare uno spessore di 5-8 cm.
Con questa operazione si ottiene il duplice beneficio di umificare (trasformare in humus) il terreno e mantenere l'umidità necessaria.
Per pacciamare si possono utilizzare anche foglie secche, sfalcio d'erba, torba, ecc.

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Insetti e malattie da funghi

Le rose non sono soggette a molte malattie e anche gli insetti che le attaccano sono relativamente pochi, ma quando ciò accade occorre intervenire con tempestività.
Si consiglia di imparare a riconoscere insetti e malattie per poterli combattere in modo adeguato evitando così attacchi dannosi.
Gli afidi sono tra gli insetti più comuni e si presentano in forma massiccia due o tre volte ogni stagione.
Bisogna controllare l'infestazione con un buon aficida o insetticida sistemico o ad azione citotropica specifico per rose (Fenitrothion ).
Lo stesso insetticida è più che sufficiente per quasi tutti gli altri insetti escluso gli acari, ragnetti rossi o di altro colore, a volte quasi invisibili, che succhiano linfa dalle foglie.
In questo caso occorre un acaricida facilmente reperibile presso i Garden Centres o i Consorsi Agrari.
Le malattie da funghi più comuni sono l'oidio (Sphoerotheca pannosa ) detto anche mal bianco, la macchia nera (Actonema rosae) e la ruggine (Phragmidium mucronatun ).
Esse dipendono dalla temperatura e dal grado d'umidità che oltre un certo valore favoriscono la nascita dei funghi.
Il mal bianco è facilmente controllabile con un presidio sanitario il cui principio attivo è il Miclobutanil , mentre per le altre due consigliamo quelli a base di Mancozebe, Manebe o Propiconazole .
E' buona norma, comunque, dopo la potatura, raccogliere tutte le foglie cadute e bruciarle.
Le spore della macchia nera e della ruggine riescono a superare l'inverno (soprattutto quando non è tanto freddo) e sono pronte ad attaccare nuovamente la pianta la primavera successiva.
Contro le malattie fungine si consiglia un primo trattamento alla fine dell'inverno a piante ferme, mentre dal risveglio vegetativo, per una sufficiente copertura, si dovrebbe prevedere un programma di trattamenti ad intervalli di tre o quattro settimane.
Una seconda possibilità è quella di intervenire soltanto ai primi segni della malattia facendo seguire al primo, un secondo trattamento ravvicinato (dopo tre o quttro giorni).
Naturalmente prevenire è sempre meglio che combattere.
Nell'utilizzazione dei presidi sanitari è consigliabile scegliere prodotti dove è specificamente indicato che sono per rose o al massimo per fiori e attenersi scrupolosamente alle istruzioni fornite dalle industrie produttrici.

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Vasi e contenitori in genere

La maggior parte delle rose vive bene anche in vaso o nei più diversi contenitori a patto che vengano rispettate alcune attenzioni durante la piantagione e il mantenimento.
Per prima cosa le dimensioni del vaso non devrebbero essere inferiori ai 40 cm di diametro per altrettanto di profondità.
Assicurarsi che vi sia un foro adeguato e porre uno strato di argilla espansa prima del terriccio per migliorare il drenaggio.
Il tipo di terriccio adatto per le rose non deve essere troppo torboso, ma composto anche di terra da giardino.
Una buona mistura potrebbe essere formata da due parti di terra da giardino, una di torba e una di concime organico.

La vita di una pianta in vaso dipende interamente da noi ed in particolare da due operazioni fondamentali: irrigazione e concimazione.
L'irrigazione e la sua periodicità devono essere calcolate in modo da assicurare alle radici umidità costante.
L'acqua della pioggia, pur essendo la migliore per irrigare, è molte volte insufficiente ad inumidire tutto il vaso.
Ricordarsi che una breve pioggia bagna soltanto la parte più superficiale del terreno senza arrivare in profondità.
La concimazione serve a reintegrare il terreno delle sostanze nutritive dilavate attraverso l'irrigazione.
Sono quindi necessarie regolari applicazioni di fertilizzante.
Per le quantità e il numero degli interventi si consiglia soprattutto di tener conto delle reazioni delle piante piuttosto che attenersi alle quantità indicate sulle confezioni.
Un eccessivo uso di fertilizzanti, anzichè aiutare la pianta, causa l'effetto opposto.

Ogni due o tre anni è buona norma estrarre completamente i rosai dal contenitore e ripiantarli , anche nello stesso contenitore, sostituendo più terra possibile con nuovo terriccio arricchito.
Le rose in vaso si avvantaggiano notevolmente nella ripresa vegetativa primaverile se potate in autunno.

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