Hibiscus

Hibiscus fam: Malvaceae

Al genere Hibiscus appartengono più di trecento diversi rappresentanti, ma quello senza dubbio più conosciuto e apprezzato è l'Hibiscus rosa-sinensis, originario della Cina. A renderlo famoso sono gli splendidi fiori, dall'aspetto tropicale: imbutiformi, larghi anche 12 centimetri, mostrano un lungo stilo prominente, circondato da una corolla a cinque petali, cremisi scuro nella specie tipo, giallo, rosa o salmone nelle varietà create dall'uomo. Varietà che differiscono notevolmente anche per dimensioni, forma delle foglie, tipo di crescita e resistenza al freddo. Quest'ultima è in generale piuttosto limitata, visto che spesso 2 soli gradi sotto lo zero sono il limite minimo di sopravvivenza. Proprio per questo Hibiscus rosa-sinensis è una pianta perfetta per le numerosissime località temperate della Penisola, specie per quelle costiere, per la buona resistenza al salino.

L'Hibiscus syriacus invece può essere coltivato anche nel nord Italia, ma la fioritura è più breve e i fiori non possono competere con quelli del rosa-sinensis; a suo favore c'è però una crescita vegetativa nettamente superiore.ibisco syriacus

ESPOSIZIONE. La specie può essere coltivata soltanto in località temperate e in posizioni protette, al riparo dai forti venti marini. Altrimenti l'ibisco può venir coltivato in vaso, da ritirare durante i mesi invernali; in questo caso se il terreno è mantenuto umido e la temperatura non scende sotto i 16 °C la pianta conserverà le foglie.

TERRENO. L'ibisco predilige i terreni leggeri, fertili e ben drenati, in grado cioè di lasciar scorrere gli eccessi d'acqua; caratteristica tanta più importante quanto maggiore è la richiesta d'innaffiature durante la stagione vegetativa.

IMPIANTO.Può essere autunnale [ottobre] o primaverile [fine febbraio-inizi marzo]. Gli esemplari in vaso vanno rinvasati ogni anno, in marzo o all'inizio di aprile.

INNAFFIATURE. Con la ripresa della crescita Hibiscus rosa-sinensis andrà innaffiato con quantità progressivamente crescenti d'acqua, purchè naturalmente il terreno sia ben drenato. Da maggio a settembre, ogni quindici giorni, si somministrerà un buon fertilizzante liquido; ai primi sintomi di clorosi [ingiallimento delle foglie tra le nervature] si interverrà con chetati di ferro.

POTATURA. Gli arbusti coltivati all'aperto non richiedono potature regolari: volendo, subito dopo la fioritura, si possono accorciare i rami più lunghi. Le piante in vaso, invece, a fine inverno, andranno potate piuttosto energicamente, fino 15 centimetri dalla base.

MOLTIPLICAZIONE.In luglio dai germogli laterali non fioriferi si prelevano talee di 7-10 centimetri, provviste di una porzione del ramo portante. Le si pianta in un miscuglio in parti uguali di torba e sabbia, assicurando loro una temperatura minima di 16 °C. Nel maggio successivo si rinvasano in contenitori più grandi, che si interrano all'aperto fino al momento della messa a dimora, in ottobre.


Fioritura: a seconda della specie e del clima, anche tutto l'anno
Fogliame: sempreverde o deciduo a seconda del clima
Luce: Pieno sole
Terreno: leggero, fertile e ben drenato
Temperature: mai andare sotto zero (tranne per H.syriacus)
Note: attenzione al ristagno d'acqua, al gelo ed agli afidi.

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