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ERBACCE PER ANNI

Riflessioni di un progettista

Parafrasando il termine "erbacee perenni", una mia simpatica cliente commentava con humor decisamente anglosassone i suoi tentativi di creare una bordura mista, definendola un insieme di "erbacce per anni".

In effetti con le perenni ci vogliono molta pazienza e attente cure iniziali: innaffiare, arieggiare il terreno, togliere le infestanti; poi, una volta che hanno allungato le radici nel terreno, finalmente libere dal vasetto in cui vengono cresciute e commercializzate, le piantine crescono a velocità notevole, riconoscenti e generose nella fioritura se, al momento di preparare il terreno, siamo stati a nostra volta generosi con l'humus ed i concimi.

Molte perenni non solo crescono velocissime, ma spesso si disseminano o si riproducono per stoloni, occupando tutto il posto a loro destinato e lasciando poco spazio alle infestanti; se si ha la pazienza di aspettare e curare le giovani piantine per i primi mesi, la soddisfazione poi sarà notevole.

Attenzione però all'esposizione, perchè le notazioni "sole-1/2 ombra-ombra" riportate sui cartellini che accompagnano le splendide piantine appena "sfornate" dai vivaisti, non sempre corrispondono, quando ci troviamo al centro-sud Italia. E parlo per esperienza diretta.

La radiazione solare qui è troppo forte, e piantine prescritte per il sole fanno presto una brutta fine se non si ha l'accortezza di spostarle almeno alla mezz'ombra.

Per il periodo di fioritura invece la differenza è in positivo, perchè le fioriture oltre ad essere anticipate anche di 2 settimane, sono molto più lunghe di quelle indicate sui cartellini.

Il suggerimento è di osservare attentamente come la piantina, appena acquistata e trapiantata in vaso più grande e possibilmente di terracotta (il vaso di plastica nero si surriscalda), si comporta nel punto del giardino o del terrazzo in cui vorreste collocarla; se nonostante regolari innaffiature la pianta tende a ingiallire e seccare, consiglierei senz'altro di spostarla in un altro luogo meno soleggiato.

Una volta trovata l'esposizione adatta potrete toglierla dal vaso e piantarla, ma non dimenticatevi mai di innaffiare; e finchè la piantina non ha raggiunto dimensioni "competitive" nei confronti delle infestanti, sta a voi difenderla da queste invadenti nemiche, che tolgono acqua e nutrimento alle radici delle vostre "erbacee perenni", rallentandone la crescita e, se non intervenite con le cure colturali di cui prima, soffocandole letteralmente.

Se l'uso delle perenni in un giardino privato non pone grossi problemi, ma richiede solo un pò di voglia di "fare giardinaggio", diverso è il discorso per il verde pubblico.

Le aiuole spartitraffico sistemate con tappeti di Gazania, Begonia, Cineraria marittima ed altre erbacee che ho visto realizzare ultimamente possono anche essere belle il primo mese; il secondo mese cominciano a seccarsi in più punti, in genere vicino al cordolo di cemento perimetrale, caldissimo già nel mese di Giugno; dopo tre mesi l'aiuola torna ad essere la steppa arsa e desolata che era prima della piantumazione.

E' impensabile dunque usare le perenni in questo modo, come fossero fiori annuali, senza averne però l'effimera bellezza ed il costo contenuto !!!

E' invece pensabile l'uso delle perenni nelle sistemazioni a verde pubblico: seguendo la banale, ma sempre validissima regola della "pianta giusta al posto giusto" e prevedendo, nel computo metrico e quindi nel capitolato d'appalto, non solo la piantumazione, ma la manutenzione per il primo anno che garantisca l'attecchimento delle piante; oltre naturalmente all'impianto di irrigazione, dove possibile, e alle irrigazioni con autobotte nei mesi estivi, anche negli anni successivi all'impianto.

Alessia Brignardello


tratto da www.monzaflora.it
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