Descrizione: pianta acuatica dotata di rizoma profumato dal quale si sviluppano lunghe foglie verdi lineari a foggia di spada e uno scapo fiorale che all¹apice reca una spiga composta da piccolissimi fiori giallo verdastri fittamente appressati. La fioritura avviene dalla fine primavera all¹estate. La pianta può raggiungere il metro e mezzo d¹altezza.

Habitat: vegeta nei luoghi paludosi, acquitrinosi, negli stagni dalla pianura fino all¹alta collina. In Italia si trova con una certa frequenza al Nord.

Raccolta: si utilizza il rizoma , il quale può avere un diametro anche di due centimetri. La raccolta si effettua agli inizi della stagione autunnale. La radice viene pelata, tagliata a fette e fatta essiccare. La conservazione non è delle più facili in quanto il rizoma può essere infestato da vermi.

Avvertenze: usato in dosi elevate il rizoma fresco provoca il vomito.

Caratteristiche: il Calamo aromatico contiene parecchi principi attivi: amari, tannini, amidi, aldeidi, oltre ad un olio essenziale che ha proprietà anticonvulsive. La radice viene impiegata come digestivo, carminativo e diuretico. Per uso interno può essere utilizzata sotto forma di decotto, infuso polvere e macerato nei casi di inappetenza problemi digestivi e diaree. Per uso esterno si può utilizzare l¹infuso per effettuare gargarismi contro le angine e per bagni e semicupi nella cura del rachitismo.

Curiosità: il calamo aromatico non trova impiego in cucina anche se dalla radice si estrae un olio aromatico che viene utilizzato sia per scopi alimentari che in cosmesi. Un tempo il rizoma veniva utilizzato per aromatizzare la birra. Il suo aroma benche di sapore amaro, ricorda vagamente quello del mandarino.


Descrizione: ha radice fittonante, fusto ramificato. La pianta è ricoperta da peluria, le foglie sono lanceolate con margine intero o leggermente dentato. I fiori sono dei capolini con colore variabile dal giallo all¹arancione. La fioritura avviene in primavera estate. La pianta può raggiungere i 50 centimetri d¹altezza.

Habitat: di origine incerta la Calendula si rinviene allo stato selvatico nell¹Italia meridionale. Alcune varietà, invece, sono coltivate nei giardini.

Raccolta: si utilizzano i fiori che possono essere raccolti a seconda della varieta dalla primavera all¹autunno. L¹essiccazione deve avvenire in maniera rapida per non perdere il potere medicinale.

Avvertenze: nessuna in particolare

Caratteristiche: Volgarmente chiamata Fioraccio, Calta, Garofano di Spagna, la Calendula è una pianta comune dei giardini, sovente infestante nel Meridione. Il profumo dei suoi fiori è gradevole all¹inizio della fioritura diventa però sgardevole con l¹andar del tempo. I fiori di un colore giallo aranciato assai appariscente, indicano ai contadini il tempo che farà in giornata: se al mattino rimangono chiusi probabilmente pioverà. Le proprietà medicinali della Calendula sono molteplici: antisettiche, diuretiche, cicatrizzanti, sudorifere, depurative. Per combatter il catarro, la tosse, la febbre e le malattie influenzali si utilizza il decotto.

Curiosità: in cucina si utilizza per preparare insalate e minestre alle quali conferisce un sapore amarognolo. In cosmesi l¹infuso viene utilizzato per eliminare i punti neri e per tonificare la pelle. Tra le molte proprietà che gli studiosi attribuiscono alla calendula c¹è anche quella anticancerogena, in particolar modo per quanto concerne le cancerosi gastriche e uterine. La polvere ottenuta per triturazione dei suoi fiori essiccati è un buon rimedio contro l¹ulcera, mentre i fiori raccolti ancora in bocciolo, possono essere conservati come dei sottaceti e poi consumati come tali.


Descrizione: ha fusto eretto ramificato. Le foglie sono bipennate di colore verde chiaro spartite in lacinie sottili. I fiori sono vistosi e presentano un cuore giallo circondato da petali bianchi. Fiorisce da maggio a tutta l¹estate. La pianta può raggiungere il mezzo metro d¹altezza.

Habitat: si rinviene con frequenza negli orti, negli incolti, lungo i viottoli e i muri. Frequente nelle zone asciutte di pianura di tutta Italia.

Raccolta: si utilizzano i capolini fiorali raccolti in giornate asciutte e preferibilmente la sera a mano o mediante speciali pettini. I fiori vanno fatti essiccare in un luogo asciutto e ventilato onde evitare la formazione di muffe.

Avvertenze: sconsigliato l¹uso ai soggetti sofferenti di diarrea. Controindicata alle donne gravide.

Caratteristiche: questo vegetale noto e stimato fin dall¹antichità, possiede qualità terapeutiche così universali da essere servito anche nei bar. L¹infuso dei fiori rappresenta un eccellente calmante da impiegarsi in caso di nevralgie, mestruazioni dolorose, coliche epatiche, languori di stomaco. Lo stesso infuso è un ottimo rimedio contro l¹insonnia e gli stati nervosi in genere. Per rinforzare la sua azione contro le coliche epatiche si consiglia di applicare sulla parte dolorante un sacchettino di garza contenente fiori di camomilla fatti leggermente sbollentare.

Curiosità: in cucina con i fiori di camomilla si può preparare un ottimo elisir mentre in campo estetico viene frequentemente utilizzata per schiarire il colore dei capelli. Una curiosità: i fiori di camomilla venivano ogni tanto essiccati per sostituire il tabacco che nei tempi passati spesso erapiuttosto raro e troppo costoso.


Descrizione: ha fusto ascendente ramificato e foglie di color verde grigiastro bi-tripennate, i fiori gialli riuniti in capolini solitari, hanno ligule di color bianco. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere i 40 centimetri d¹altezza.

Habitat: la camomilla romana si trova raramente allo stato spontaneo come pianta sfuggita alle coltivazioni per fini terapeutici.

Raccolta: si utilizzano soprattutto i capolini i quali vengono raccolti in estate man mano che fioriscono. La raccolta deve essere fatta con il bel tempo e in giornate asciutte. L¹essiccazione va effettuata in luogo ventilato e ombroso distendendo i capolini in strati sottili.

Avvertenze: sconsigliato l¹uso ai soggetti sofferenti di diarrea. Controindicata alle donne gravide.

Caratteristiche: la camomilla romana ha un sapore amarognolo ed un profumo penetrante. La pianta contiene un olio essenziale e altri principi attivi che la rendono un valido antispasmodico, emmenegogo e vulnerario. Nei casi di nervosismo o mestruazioni dolorose si consiglia l¹utilizzazione dell¹infuso, mentre per le digestioni difficili e per i disturbi collaterali che esse comportano si può utilizzare il vino di camomilla romana.

Curiosità: Pianta dall¹origine incerta, non viene citata dagli autori antichi. L¹attributo di romana lo deve al fatto che veniva frequentemente coltivata nei giardini romani. Attualmente la pianta è coltivata in molti paesi europei e la droga che se ne ricava è alquanto costosa. Il decotto si utilizza generalmente per schiarire i capelli, invece in cucina non trova impiego.


Descrizione: pianta dotata di consistente rizzoma dal quale si dipartono i fusti eretti e le foglie basali. Le foglie sono assai grandi, semplici o pennate, verdi nella pagina superiore e argentee in quella inferiore. I fiori di colore azzurro, sono raccolti in capolini. Fiorisce in primavera estate. La pianta può raggiungere il metro e mezzo d¹altezza.

Habitat: il carciofo è diffusamente coltivato soprattutto nell¹Italia centromeridionale ed insulare.

Raccolta: in cucina si utilizza il capolino e le barattee che lo circondano, mentre in campo fitoterapeutico si impiegano le foglie raccolte in primavera.

Avvertenze: se usato cotto come verdura, il carciofo deve essere consumato subito. Se ne sconsiglia l¹uso alle donne che allattano.

Caratteristiche: Ortaggio assai stimato, il carciofo è un rappresentante importante delle verdure che ornano le nostre mense. Questa pianta contiene cinarina, un principio amaro prezioso per la sua funzione epato-renale in grado di influire direttamente sulla coleresi, sulla diuresi, sul metabolismo del colesterolo e dell¹urea. Per tali proprietà la pianta si consiglia ai malati di fegato, diabete, arteriosclerosi, artrite, colite, eczema, bile. Il suo notevole contenuto di ferro, inoltre, lo rende utile a quanti soffrono di anemia ed ai rachitici. In questo caso sarebbe meglio consumarlo crudo, in quanto la cottura ne altererebbe le proprietà.

Curiosità: In cucina il carciofo trova molteplici applicazioni, mentre in cosmesi l¹acqua di cottura può essere utilizzata per sciacquare i capelli dopo lo shampoo per rinforzarne il bulbo. Curiosa è la storia di questa pianta che sembra sia stata ottenuta incrociando specie simili. Il merito è attribuito ad alcuni giardinieri italiani, ciò probabilmente è vero solo in parte, in quanto specie di dimensioni minori erano già utilizzate nell¹antica Roma.


Descrizione: Pianta a fusto eretto e vigoroso. Le foglie grandi, lobate, hanno un colore verde intenso, lucenti con striature biancastre e bordo spinoso e ciliato. I fiori di un bel color violetto sono circondati da brattee spinose riunite in grando capolini. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere il metro e mezzo d¹altezza.

Habitat: pianta a carattere seminfestante, è particolarmente diffusa nell¹area Mediterranea e principalmente nell¹Italia del Sud e del Centro, più raramente nel Nord Italia. Si rinviene con una certa facilità nei campi incolti, nei pascoli, lungo i margini dei sentieri, tra le macerie.

Raccolta: si utilizzano le foglie, la radice e i semi. Le foglie van colte in primavera o in autunno. Pulite dalla terra si fanno essiccare dopo averle tagliate a pezzi. I semi si raccolgono per scuotimento dei capolini essiccati.

Avvertenze: i semi vanno usati solo dietro prescrizione medica.

Caratteristiche: Il cardo mariano godeva un tempo di molta stima nella medicina popolare, stima che è andata via via sfumando ingiustificatamente. La pianta, infatti è ricca di virtù terapeutiche che la rendono preziosa in particolare nelle disfunzioni epatiche. Per combattere le infiammazioni e gli ingrossamenti del fegato e le malattie epatiche croniche si usa il decotto, che ha anche proprietà toniche e diuretiche.

Curiosità: Il cardo mariano era utilizzato fin dall¹antichità per l¹azione stimolante che era in grado di esercitare sulla secrezione biliare. Questa proprietà deve essere attribuita principalmente alla silimarina, una sostanza in grado di svolgere un¹azione favorevole nei confronti del fegato.


Descrizione: pianta dal fusto eretto, ramificato ricoperta di peluria, ha foglie spinose, frastagliate o pennate terminanti con aculei. I fiori sono di colore giallo protetti da un involucro spinoso. La fioritura avviene dalla primavera all¹estate. La pianta può raggiungere i 40 centimetri d¹altezza.

Habitat: originario delle regioni mediterranee il Cardo Santo è spontaneo nell¹Italia Centro Meridionale, dalla pianura fino all¹alta collina.

Raccolta: si impiegano le sommità fiorite e le foglie colte all¹inizio della fioritura e fatte debitamente essiccare all¹ombra.

Avvertenze: rispettare scrupolosamente le dosi perchè la cninina, glucoside amaro contenuto nella pianta, se ingerita in forti dosi causa vomito e malesseri gastrici.

Caratteristiche: Il cardo santo, o bardo benedetto, era stimato nel Medioevo come pianta in grado di guarire molte malattie. La pianta contiene un principio amaro (la cninina), tannini, sali minerali e vitamina B1. Il principio amaro facilita la secrezione della bile e dei succhi gastrici, rendendosi utile per quanti soffrono di disturbi digestivi. Lostesso principio amaro è un valido aiuto contro l¹inappetenza.

Curiosità: in cucina il cardo santo può essere utilizzato lesso o unito in piccole dosi alla frutta nelle marmellate. Ottimo anche per bagni tonificanti. Pianta celebrata da Dioscoride già duemila anni fa, era coltivata nel Medioevo da frati ed erboristi nei loro orti per le proprietà medicinali. Si riteneva che esso possedesse, tra le altre, la virtù di rinforzare la memoria e di migliorare l¹udito. Probabilmente questo attributo gli venne per le supposte proprietà cardiocircolatorie che favorendo la circolazione sanguigna, avrebbe aiutato l¹irrorazione del cervello.


Descrizione: il fusto è assente o ridotto ai minimi termini. Le foglie, dentate o pennate, spinose disposte in una rosetta basale, attorniano un capolino fiorale circondato da brattee bianco-argentate. La fioritura avviene in estate-autunno. Il frutto è un achenio peloso. La pianta vive appiattita nel terreno ed il suo capolino può superare i 10 centimetri di diametro.

Habitat: la carlina è una pianta con carattere talvolta infestante dei prati e dei pascoli, facilmente riconoscibile per il grande capolino fiorale. Si rinviene con una certa frequenza sui pascoli alpini ed appenninici dai 500 ai 2000 metri.

Raccolta: si utilizza la radice raccolta in autunno, tagliata a pezzi e fatta essiccare a forno lento.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: questo vegetale dall¹aspetto particolare racchiude nella radice discrete proprietà sudorifere che lo rendono utile nei casi di influenza. Inoltre l¹infuso risulta utile nei casi di insufficienza epatica e di inappetenza.

Curiosità: il capolino fiorale può essere consumato alla maniera dei carciofi. In cosmesi il decotto di carlina si usa per detergere la pelle colpita da acne. Le brattee che circondano come un¹aureola il grande capolino fiorale della carlina, posseggono la proprietà di rinchiudersi nel caso in cui il tempo stia mutando verso il brutto.


Descrizione: ha la radice fittonante carnosa assai grossa di colore aranciato. Il fusto è eretto ramoso e reca 2-3 foglie pennatosette. I fiori piccoli e bianchi, eccettuato quello centrale di colore grigio-purpureo sono raccolti in ombrelle composte. La pianta supera i 70 centimetri d¹altezza.

Habitat: Allo stato spontane è un infestante dei prati e degli incolti, diffusa in tutta Europa. Allo stato coltivato esistono molte varietà di carote utilizzate per la radice.

Raccolta: si utilizzano i semi colti in estate, fatti asciugare e conservati in luogo riparato e la radice raccolta in autunno.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: questa comune verdura utilizzata per preparare salse ed insaporire pietanze, contiene diversi principi attivi tra cui il carotene sostanza trasformata dal nostro organismo in vitamina A. Inoltre contiene vitamine del gruppo B, PP, D ed E oltre ad altri principi utili. Per tale motivo la carota è un vegetale importante per quanti abbisognano di un apporto vitaminico, come bambini, anziani, convalescenti. Tra le proprietà salutari della carota ricordiamo quella di regolatore intestinale, quella di facilitare la secrezione lattea nelle puerpere, quella diuretica.

Curiosità: è interessante notare che dal fiore centrale porporino della pianta si ricava una sostanza colorante assai apprezzata dai miniatori. La radice fresca, finemente triturata, si può utilizzare come maschera di bellezza per nutrire il viso.


Descrizione: Albero sempreverde, con scorza marrone e foglie di colore verde scuro lucente, paripennate, obovate. I fiori di color porporino sono riuniti in grappoli. La fioritura avviene a fine estate. Il frutto è un legume dall¹involucro robusto. L¹albero raramente supera i 7-8 metri d¹altezza.

Habitat: pianta originaria dell¹Asia Minore, in Italia cresce allo stato spontaneo nelle regioni tirreniche meridionali, ma viene anche coltivato, soprattutto in Sicilia.

Raccolta: si utilizzano i frutti raccolti in estate e la corteccia dei rami staccata a fine inverno. Si utilizzano pure le foglie raccolte in primavera allorchè sono ancora tenere.

Avvertenze: sconsigliato ai malati di fegato e di stitichezza.

Caratteristiche: Il frutto del carrubo un tempo si vendeva nelle sagre, ma le sue proprietà si concentrano soprattutto nella farina che si ottiene dall¹essiccazione della polpa. La farina di carrubo svolge a livello intestinale un¹azione antibatterica, che la rende utile nei trattamenti contro le dispepsie intestinali e le enterocoliti.

Curiosità: In cucina il carrubo viene utilizzato per preparare diete ipocaloriche e in cosmesi viene usato per preparare maschere emollienti. La polpa ha un contenuto di sostanze alimentari non disprazzabile, almeno per gli arabi, che da sempre la utilizzano. Le popolazioni più povere ne ricavavano delle gallette, mentre gli egiziani ne ricavavano uno sciroppo zuccherato. Le carrube fermentate forniscono anche un¹acquavite dal sapore piuttosto gradevole.


Descrizione: albero maestoso dal legno duro. Da giovane presenta una scorza grigiastra e liscia che con l¹età tende a scepolarsi. Possiede grandi foglie dalla forma lanceolata con margine seghettato. I fiori sono giallognoli riuniti in amenti esili: i maschili sono numerosi in cima, i femminili sono riuniti alla base. La fioritura avviene in primavera-estate. La pianta può raggiungere i 30 metri di altezza. I frutti sono contenuti in un riccio spinoso che si apre in 4 valve.

Habitat: Il castagno forma boschi di notevoli estensioni. Viene coltivato per i suoi frutti e per il legname pregiato. E' diffuso nei monti di tutta Italia dove vanta esemplari monumentali.

Raccolta: si utilizzano le foglie giovani, la corteccia ed i frutti che si raccolgono in autunno.

Avvertenze: sconsigliato l¹uso dei frutti ai diabetici e ai sofferenti di fegato. Evitare l¹uso di contenitori di ferro nella bollitura della pianta.

Caratteristiche: il castagno ha frutti con un notevole contenuto di lipidi, glucidi e protidi, sostanze fondamentali per il sostentamento umano. La corteccia, invece, è ricca di tannino come del resto, in misura minore, le foglie. Oltre ad essere un alimento altamente nutritivo la castagna è utile a quanti soffrono di stati di avitaminosi e a coloro che abbisognano di un apporto minerale. Parimenti è un prezioso alimento per chi, superato un periodo di debilitazione, devono recuperare le forze perdute.

Curiosità: vari ed interessanti sono gli impieghi che le castagne hanno in campo alimentare, sia nella preparazione di pietanze che di dolci. Possono essere consumate crude o essiccate, cotte intere, pelate, arrostite, aromatizzate. In un passato non molto lontano, i frutti del castagno hanno costituito la base alimentare degli abitanti delle montagne che in essi trovavano il rimedio a carestia e povertà. Le stesse foglie vengono tuttore raccolte in autunno per preparare la lettiera al bestiame, mentre la terra raccolta alla base dei vecchi tronchi fornisce un¹ottima composta per fiori.


Descrizione: possiede radice fustiforme e fusto eretto ramoso. Le foglie, di dimensioni notevoli, sono ricoperte da un velo ceroso e hanno forma rotondeggiante. I fiori, color giallo, sono disposti in grappoli. Il frutto è una siliqua. La pianta può superare il metro d¹altezza.

Habitat: pianta diffusissima su tutto il globo, ha originato oltre un centinaio di varietà lche vengono coltivate nei campi, negli orti, e nei giardini a scopo principalmente alimentare, benchè talvolta siano motivo ornamentale per il colore e le forme che le foglie possono assumere. Come pianta spontanea si rinviene sulle scogliere dell¹area mediterranea occidentale.

Raccolta: si utilizzano le foglie le quali formano un caratteristico cuore carnoso. Vengono consumete sia crude che cotte. Avvertenze:

Avvertenze: non tutti comunque tollerano questo vegetale che deve essere usato a discrezione.

Caratteristiche: verdura celeberrima apprezzata fin dall¹antichità è ricca di vitamine soprattutto del gruppo C e di minerali come il fosforo ed il calcio. Il suo contenuto in vitamina C la rende preziosa per combattere lo scorbuto. Il succo fresco di cavolo aiuta anche a combattere le ulcere duodenali e gastriche e combatte le malattie reumatiche.

Curiosità: verdura apprezzata in cucina, in cosmesi le sue foglie finemente tritate e applicate sulla pelle del viso servono come maschera di bellezza.


Descrizione: possiede una radice fittonante di color bruno. Le foglie sono 2-3 volte pennate. I fiori sono bianche di piccole dimensioni, raggruppati in ombrelle. La fioritura avviene in primavera estate. La pianta può raggiungere i 70 centimetri di altezza. Il frutto è un achenio con la superficie incisa.

Habitat: pianta originaria dell¹Asia si è diffusa anche nelle zone mediterranee. Si trova allo stato selvatico nei terreni freschi ed ombrosi. Viene sovente coltivata negli orti come pianta aromatica.

Raccolta: si utilizza la pianta fresca recidendone gli steli allorché hanno raggiunto una certa altezza. Le pianterivegetano e si continua a reciderle utilizzandole così per tutto l¹arco dell¹estate. Il calore ne altera l¹aroma ed i principi attivi.

Avvertenze: attenzione a non confondere il cerfoglio con altre ombrellifere velenose.

Caratteristiche: Il cerfoglio è una pianticella aromatica un po¹ piccante che stimola l¹appetito e come tale è talvolta coltivato. I più importanti principi attivi contenuti nella pianta sono un glicoside, un principio amaro e un¹apprezzabile quantità di vitamina C. Si usa nei casi di reumatismi, bronchiti, laringiti. Per uso esterno il cerfoglio si impiega sotto forma di impacchi per combattere punture d¹insetti, emorroidi, geloni e piaghe.

Curiosità: questa pianta trova impiego sia in cucina come aroma in insalate e pietanze, sia in campo estetico per combattere le rughe. Il popolo utilizzava il decotto di questa pianta anche per sciacquare il sederino arrossato dei neonati.


Descrizione: ha fusto eretto alquanto ramificato. Le foglie basali sono pennate caratterizzate da profonde incisioni dentate. I fiori hanno un bel colore celeste intenso. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere il metro d¹altezza.

Habitat: cresce spontanea un po¹ dappertutto: nei luoghi erbosi, nei prati, nei terreni asciutti. E' diffusa in tutta Italia dal piano alla montagna.

Raccolta: si utilizzano le foglie raccolte prima che la pianta fiorisca e la radice carnosa in autunno, che può essere impiegata fresca o essiccata.

Avvertenze: nessuna in particolare

Caratteristiche: conosciuta fin dall¹antichità e apprezzata per le sue prprietà terapeutiche, dalla cicoria spontanea sono derivate le attuali varietà orticole che consumiamo sulle nostre mense.Le foglie e le radici sono comunque un eccellente depurativo del sangue e di conseguenza essa è preziosa nella prevenzione dell¹arteriosclerosi e delle forme artritiche. La cicoria è anche un eccellente stimolatore delle funzioni stomatiche, abbassa la glicemia e facilita la digestione.

Curiosità: in cucina la cicoria è uno dei vegetali più usati ed apprezzati, sia essa selvatica che coltivata. Se si consuma bollita abbiate l¹accortezza di no gettare l¹acqua di cottura, ma consumatela a tazza conservandola magari in frigorifero. Essa rappresenta un brodo vegetale che poco ha da invidiare per le proprietà benefiche ad un estratto di carne. La radice torrefatta è un eccellente succedaneo del caffè, mentre la radice fresca pestata in mortaio ed applicata sul viso pulito assieme al succo è una maschera di bellezza rinfrescante, utile per combattere gli arrossamenti della pelle.Tra le molte proprietà medicinali cha la cicoria possiede una è particolarmente curiosa: un tempo veniva impiegata per aiutare l¹espulsione dell¹involucro del feto nelle vacche.


Descrizione: albero con fusto eretto, ramoso e corteccia di color bruno-rossastra che si sfalda orizzontalmente. Le foglie color verde lucente, sono dotate di lungo picciolo, hanno forma ovale, superficie liscia, bordo seghettato. I fiori sono bianchi. La fioritura avviene in primavera. Il frutto, la ciliegia, è una drupa di piccole dimensioni, rotondeggiante e contiene un nocciolo. La pianta può raggiungere i 15 metri di altezza.

Habitat: il ciliegio selvatico è diffuso in Italia dove si rinviene allo stato spontaneo nei boschi di collina e di montagna fino ai 1500 metri di quota.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Raccolta: si utilizzano i peduncoli dei frutti raccolti in estate e fatti essiccare all¹ombra e i frutti raccolti a perfetta maturazione.

Caratteristiche: i Prunus avium, come del resto altre specie di ciliegio, incluse le varietà coltivate, dimostrano apprezzabili proprietà salutari. In particolare il ciliegio selvatico è un eccellente diuretico e lassativo. Come diuretico si usa nei casi di gotta, di artrite, nelle calcolosi renali, nelle cistiti. E' anche un eccellente tonico per l¹organismo.

Curiosità: in cucina i frutti del ciliegio si consumano freschi, oppure conservati, sotto forma di sciroppi o confetture. In cosmesi la polpa e un buon rivitalizzante e rassodante della pelle del viso. Il legno del ciliegio viene impiegato per lavori di falegnameria. Il ciliegio selvatico secondo una tradizione affermata, fu introdotto nel nostro Paese da Lucio Lucullo che ne aveva portato a Roma alcuni esemplari dall¹Asia Minore.


Descrizione: pianta dotata di grosso bulbo di forma rotondeggiante ricoperto da tuniche carnose. Il fusto si presenta ingrossato alla base e slanciato nella parte superiore. Dalla base dipartono le foglie tubolari vuote all¹interno e alquanto allungate. All¹apice del fusto sorge un¹ombrella dalla forma rotondeggiante, composta da tanti piccoli fiorellini biancoverdastri. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere il metro d¹altezza.

Habitat: originaria dell¹Iran, la cipolla è coltivata fin dall¹antichità. Oggi ne esistono numerose varietà che si differenziano per colore e forma del bulbo. E' diffusa in tutto il mondo.

Raccolta: si utilizza il bulbo raccolto a tarda primavera o in estate prima che la pianta fiorisca, quando la parte aerea tende ad essiccare, onde non perdere parte dei principi attivi in esso contenuti.

Avvertenze: sconsigliato l¹uso alle puerpere, ai malati di fegato, a quanti soffrono di cattiva digestione, a quanti sanguinano con facilità.

Caratteristiche: la storia della cipolla si perde nella notte dei tempi in quanto sempre è stata consumata in grandi quantità per il singolare sapore. Effettivamente è un alimento eccellente, ricco di vitamina C e sali diuretici. Il basso contenuto di zuccheri la rende preziosa ai diabetici e la sua azione diuretica la fa consigliare a chi soffre di affezioni urinarie.

Curiosità: come è risaputo la cipolla ha molteplici utilizzi in cucina. Per uso esterno, in campo cosmetico, essa può essere impiegata per frizionare le pelli troppo screpolate o rovinate dai foruncoli.


Descrizione: pianta che in primavera dalla stessa base emette due fusti, di cui uno sterile dotato di cloroplasti, alto anche mezzo metro, di color verde, rigato, recante stami verticillati; l¹altro fertile, privo di cloroplasti alto una ventina di centimetri, recante alla sommità uno strobilo. Alla caduta delle spore lo strobilo scompare ed il fusto fertile diviene simile a quello sterile.

Habitat: è una pianta a carattere talvolta infestante, abbastanza comune nell¹Italia Settentrionale. Predilige i fossati, le scarpate, i luoghi incolti.

Raccolta: si utilizzano i fusti sterili, previa essiccazione al sole o al forno.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: questo curioso pteridofita dalle strane forme, privo di fiori e di semi, si riproduce per spore e, come abbiamo già detto, possiede due fusti dei quali uno, di colore bruno-rossastro privo di clorofilla compare in primavera. Esso, dopo aver svolto la funzione di propagatore della specie, muore e lascia spazio ad un fusto verde, ramificato e dotato di nodi che è la parte utilizzata a scopo terapeutico. I principali costituenti dell¹equiseto o coda cavallina sono un principio amaro, l¹acido salicilico, saponine e glucosidi. Esso dimostra spiccate qualità diuretiche, per questo viene impiegato per combattere i calcoli ai reni e i dolori alle articolazioni. La coda cavallina trova impiego pure nei disturbi epatici, negli edemi e negli emottisi. La sue proprietà astringenti ne fanno un valido rimedio per curare piaghe e ferite, il succo fresco ha una forte azione emostatica.

Curiosità: In cucina la coda cavallina non trova particolari applicazioni, se non quella di essere aggiunta come ingrediente nei minestroni. In cosmesi si utilizza contro l¹eccessiva traspirazione dei piedi.


Descrizione: pianta dal fusto eretto, vigoroso, ricoperto da una peluria ispida, angoloso. Le foglie sono di forma ovato-lanceolata, rastremate alle estremità, ricoperte da una leggera peluria ispida. I fiori sono bianco-giallastri, rosati o violacei, riuniti in grappoli terminali. La fioritura avviene in primavera-estate. La pianta può raggiungere il metro d¹altezza.

Habitat: si rinviene con una certa frequenza lungo i cigli dei torrenti e dei canali, nei prati umidi, presso gli acquitrini, dalla pianura alla montagna.

Raccolta: si utilizzano il rizoma e la radice raccolta in primavera o autunno. Si puliscono e raschiano e si fanno essiccare in luogo ventilato e soleggiato. Si possono utilizzare anche freschi.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: la consolida maggiore contiene olio essenziale, mucillagini, tannini, allontoina e in piccole percentuali nelle foglie alcaloidi velevosi. Pianta facilmente riconoscibile è apprezzata fin dall¹antichità per la proprietà di cicatrizzare le ferite e di stimolare la formazione di callo osseo in caso di fratture. Contro le distorsioni la si utilizza esternamente applicando sulla parte dolorante il rizoma fresco sotto forma di cataplasmi.

Curiosità: questa pianta non viene utilizzata in cucina. In campo estetico si adopera l¹infuso di radice per detergersi la pelle. Con il rizoma della pianta si possono combattere le scottature e si può preparare anche un vino utile per combattere le affezioni polmonari.


Descrizione: arbusto o alberello sempreverde di forme eleganti. Le foglie sono coriacee di forma ovale, oblunga, con margine seghettato. La pagina superiore è di un bel verde lucente, quella inferiore è opaca. I fiori sono bianchi, cerulei riuniti in brevi grappoli. La fioritura viene in autunno-inverno. La pianta può superare i 10 metri di altezza.

Habitat: pianta caratteristica delle zone mediterranee, in Italia è diffusa nel Centro-Sud, nel Veneto, nelle Marche. Costituente della macchia mediterranea, predilige i terreni aridi e silicei. E' diffuso dal piano alla collina.

Raccolta: coltivato sovente a scopo ornamentale, del corbezzolo si utilizzano i frutti raccolti a fine autunno, le foglie e la radice.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: questo bell¹alberello utilizzati talvolta per ornare i giardini, vanta più di una proprietà medicinale. Prima di tutto l¹infuso viene utilizzato contro l¹arteriosclerosi, contro la diarea e le affezioni reumatiche. L¹infuso di fiori serve per combattere la febbre.

Curiosità: le corbe, ovvero i rossi frutti del corbezzolo, hanno una polpa giallastra dal sapore dolce-acidulo. L¹aquavite che se ne ricava vanta proprietà digestive. Il legno rosso-brunastro di questa pianta serve per lavori di ebanisteria e fornisce un eccellente carbone vegetale. Anche le foglie hanno una loro utilità: ricche di tannini, vengono impiegate per la concia delle pelli.


Descrizione: umile pianticella con fusti prostrati che inturgidiscono in prossimità delle frequenti ramificazioni. Le foglie sono alterne, dotate di una piccola guaina; hanno forma lanceolata con nervatura lungo le pagine inferiori. I fiori sono piccoli, di colore verde-biancastro o carnicini, riuniti in prossimità dell¹ascella foliare. La fioritura avviene in estate autunno. La pianta può raggiungere i 40 centimetri d¹altezza.

Habitat: pianta a carattere seminfestante, cresce nei terreni incolti, lungo i bordi delle strade. Si rinviene con frequenza in tutta Italia, dalla pianura alla montagna.

Raccolta: si utilizza l¹intero vegetale raccolto al momento della fioritura e la radice colta in autunno. L¹essiccamento avviene in luogo ombroso e ventilato legando la pianta in fasci lenti.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: conosciuta anche con il nome di centinodia, erba dei cento nodi, porcellana selvatica, quest¹umile pianticella si accontenta di un acciottolato per crescere e nei tempi antichi ha conosciuto fama superiore alle sue virtù. In realtà la corregiola dimostra proprietà astringenti e diuretiche.

Curiosità: questa pianta non viene utilizzata in campo alimentare, in campo estetico il decotto può essere usato per combattere la cellulite. Il popolo e i contadini ricorrevano a quest¹erba dalle proprietà astringenti per somministrarla agli animali che soffrivano di diaree ed infiammazioni intestinali.


Descrizione: ha fusto eretto, ramoso, striato. Le foglie basali sono lungamente picciolate e possono essere intere o spartite in 3 foglioline dentate. Le foglie superiori sono bi-tripennatosette. I fiori sono di color bianco o rosato, raccolti in ombrelle. La fioritura avviene in primavera-estate. Il frutto è composto da due acheni uniti a formare una piccola sfera. La pianta può superare il mezzo metro d¹altezza.

Habitat: originario del Medio Oriente o dell¹Africa del Nord, il coriandolo viene coltivato come pianta aromatica anche negli orti. Sfuggito alla coltivazione si rinviene qua e là allo stato spontaneo nelle zone mediterranee.

Raccolta: si utilizzano i frutti essiccati delle ombrelle allorché hanno raggiunto la maturazione.

Avvertenze: l¹essenza di coriandolo è inebriante. In dosi elevate provoca disturbi nervosi e lesioni ai reni. Controindicato per chi soffre di gastroenteriti ed affezioni renali. Non usare mai le parti verdi perchè tossiche.

Caratteristiche: questa pianta aromatica è utilizzata a livello industriale per ricavare un¹essenza che deve essere sempre usata solo sotto prescrizione medica. I frutti contengono vitamina Ce un olio essenziale il cui principale costituente è il linalolo. Le propeietà del coriandolo sono antisettiche, antispasmodiche, digestive, carminative e stimolanti.

Curiosità: in campo culinario il coriandolo entra nella composizione di diversi liquori, inoltre i suoi frutti sono ottimi per insaporire carni, minestre e pietanze varie. Conosciuto fin dall¹antichità, fu utilizzato a torto o a ragione per curare le malattie più disparate, godendo di attributi che andavano dall¹afrodisiaco al velenoso.


Descrizione: pianta che presenta un fusto prostrato, la cui parte inferiore vive nelle acque limpide. Le foglie imparipennate e sempreverdi, di forma arrotondata o ovale, presentano un colore verde intenso e consistenza carnosa. I fiori sono di colore bianco raccolti in grappoli. In prossimità dei nodi radenti il terreno la pianta emette radici avventizie. La fioritura avviene dalla primavera all¹estate. Può superare i 70 centimetri d¹altezza.

Habitat: vive nelle acque pure, limpide, nei corsi d¹acqua a lento scorrimento, poco profondi, dalla pinura alla montagna.

Raccolta: si utilizza la parte aerea della pianta cogliendola in primavera-estate. Prima di utilizzarlo il crescione deve essere pulito con cura in acqua corrente per eliminare la presenza di eventuali parassiti.

Avvertenze: in caso di irritazioni alla vescica sospenderne l¹uso.

Caratteristiche: il crescione è indubbiamente un vegetale interessante.Il notevole contenuto di vitamine, soprattutto C, nonchè la presenza nel suo succo di molti elementi minerali, tra cui calcio, ferro e fosforo lo rende ricercato per tutte quelle necessità che tali elementi possono in qualche modo soddisfare. La pianta deve essere utilizzata fresca, in quanto l¹essiccazione e la cottura distruggono i principi attivi in essa contenuti. In particolare si utilizzano i rametti non ancora fioriti raccolti in primavera. E' indicato contro le litiasi biliari, nell¹idropisia, nelle disfunzioni epatiche e renali e nelle affezioni polmonari in genere. L¹elevato contenuto di vitamina C la rende efficace contro lo scorbuto. Parimenti le foglioline masticate lentamente sono utili per rinforzare le gengive ed impedirne il sanguinamento. Inoltre il succo fresco si può applicare su piccole ferite ed escoriazioni.

Curiosità: In campo culinario, il crescione viene usato principalmente per insaporire insalate, mentre in campo cosmetico il succo fresco può essere strofinato sul cuoio capelluto per impedire la caduta dei capelli o, unito a lievito di birra e miele, può essere applicato sul viso per combattere le macchie della pelle e l¹acne. Il crescione è una pianta conosciuta fin dall¹antichità. Già Ippocrate e Dioscoride la consigliavano nelle affezioni di petto. I greci lo consumavano convinti che la pianta irrobustisse e fortificasse e gli stessi soldati ne facevano grande uso.


Descrizione: pianta dalla radice fusiforme, carnosa, ha fusto eretto, ramificato. Le foglie basali sono bi-tripennate e picciolate. I fiori di colore bianco sono raccolti in ombrelle. La fioritura avviene in primavera estate. I frutti sono composti da due acheni solcati da nervature. La pianta può superare i 70 cm di altezza.

Habitat: cresce con una certa frequenza nei prati e nei pascoli delle Alpi e degli Appennini. Predilige i terreni neutri o leggermente basici.

Raccolta: si utilizzano i frutti maturi ricavati dalle ombrelle raccolte a maturazione, fatte essiccare e delicatamente battute.

Avvertenze: non confondere la pianta con altre ombrellifere velenose. L'essenza è tossica per l'uomo.

Caratteristiche: il cumino di prati ha sostituito nell'uso il cumino romano, pianta, questa, conosciuta e stimata fin dall'antichità per le sue eccellenti proprietà aromatiche.
Il cumino dei prati dimostra eccellenti proprietà che rende utile nei casi di inappetenza e di digestioni difficili.
Un suo infuso viene utilizzato per ovviare alle mestruazioni con flusso scarso e alle vertigini.

Curiosità: il cumino dei prati è utile per aromatizzare pene, formaggio, verdure e liquori. In cosmesi il cumino serve a preparare un bagno tonico e stimolante.
Il cumino dei prati è conosciuto anche con il nome di Kummel dal liquore che da esso si ricava. Oltre ad essere un rimedio efficace per quanti soffrono di flatulenza, l'infuso dei suoi semi si può utilizzare per gargarismi allo scopo di combattere l'alito cattivo, o per impacchi contro le emorroidi. La pianta stimola anche la secrezione lattea nelle madri che devono allattare.


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