Descrizione: arbusto che nel primo anno presenta fusti semplici ed eretti, che diventano arcuati e ramificati al secondo anno d'età. Ha foglie verdi nella pagina superiore e bianco-tormentose sulla pagina inferiore. Esse sono imparipennate, suddivise in 3-7 foglioline ovate, seghettate. I fiori bianchi, piccoli, riuniti in grappoli, compaiono il secondo anno in primavera-estate. La pianta può raggiungere i 2 metri d'altezza. I frutti sono rosa carico, appena pelosi, formati da tante piccole drupe strettamente unite tra loro.

Habitat: in Italia il lampone si rinviene con una certa frequenza nelle boscaglie, nelle radure ombrose, dalla collina fino alla montagna. In alcune zone è coltivato.

Raccolta: a scopo medicinale si raccolgono i frutti in estate, allorché sono maturi, i fiori e le foglie fatte essiccare in luogo ombroso e ventilato.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: i frutti del lampone sono particolarmente ricchi di vitamina C, oltre che di glucidi e sali minerali. Possiedono spiccate qualità rinfrescanti e lassative, ma costituiscono anche un alimento particolarmente indicato per i bambini grazie ai sali minerali ed alle vitamine che contengono. Svolgono, inoltre, un'azione antinfiammatoria e protettrice nei confronti dei vasi sanguigni per il contenuto di polifenoli. Contro la stitichezza e contro le mestruazioni dolorose si usa l'infuso di foglie. Contro ragadi ed emorroidi si usa il decotto.

Curiosità: in cucina i lamponi trovano molteplici utilizzi, un tempo si usavano anche per aromatizzare vino e grappa.


Descrizione: arbusto di piccole dimensioni, legnoso alla base. Ha foglie lineari-lanceolate di colore verde-grigiastro. I fiori, alquanto profumati, sono di colore violetto raggruppati in spighe. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere il metro d'altezza.

Habitat: pianta rustica e resistente, allo stato spontaneo la lavanda cresce sulle colline aride e sassose dell'Italia meridionale. e' coltivata in ampie distese a scopo industriale, come pure si rinviene con frequenza negli orti e nei giardini. Di lavanda ne esistono più specie che dimostrano però tutte le medesime proprietà medicinali.

Raccolta: si utilizzano le sommità fiorite fatte essiccare in luogo ombroso e ventilato. Le spighe fiorali hanno la proprietà di mantenere per lungo tempo il profumo intenso. Esse possono essere conservate in sacchetti di tela, di carta o in vasetti di vetro.

Avvertenze: attenersi scrupolosamente alle dosi prescritte. Incompatibile con ferro e iodio.

Caratteristiche: i fiori della lavanda erano utilizzati fin dall'antichità per ricavarne l'essenza tutt'ora assai stimata. Oltre a questa prerogativa, la lavanda dimostra qualità officinali non indifferenti. E' un eccellente antisettico delle vie urogenitali e come tale può essere impiegata per combattere leucorree, cistiti, nonché le infiammazioni intestinali a carattere infettivo, come talune diarree. Contro le affezioni che colpiscono l'apparato respiratorio, la pianta sviluppa un'azione espettorante e fluidificante, per cui può essere impiegata per combattere tossi, bronchiti, laringiti e asma.

Curiosità: l'infuso di lavanda si usa in cosmesi sia per lavare i capelli grassi sia per profumare il bagno. L'abitudine di mettere le infiorescenze della lavanda in sacchetti per profumare la biancheria è una pratica assai antica. Forse meno noto è il fatto che questa usanza era parte di un rituale che si potrebbe definire magico: particolare doveva essere la posizione del sacchetto e la cucitura che lo chiudeva. Talvolta i sacchettini venivano portati al collo come portafortuna.


Descrizione: il lichene d'Islanda è una pianta provvista di tallo cespuglioso, ramificato, con lobi nastriformi di colore marrone, o grigio-verde nella parte superiore e verde-argentati in quella inferiore. I margini portano delle ciglia setose. La pianta può raggiungere i 10 centimetri d'altezza.

Habitat: si rinviene nei boschi di conifere, sui tronchi degli alberi, attaccato alle rocce, talvolta nei prati, nelle zone montane e submontane del Nord Europa. In Italia vive solo sulle Alpi, soprattutto abbarbicato alle rupi o a veggetali.

Raccolta: si utilizza il tallo raccolto all'inizio della primavera o alla fine dell'estate-autunno e fatto essiccare. Il tallo è un corpo pluricellulare caratteristico delle piante inferiori che non si suddivide in radici, fusto e foglie. Per dirla semplicemente si utilizza la parte aerea della pianta.

Avvertenze: controindicato ai sofferenti d'ulcera.

Caratteristiche: il lichene d'Islanda, un tempo sconosciuto o perlomeno non citato negli antichi testi di erboristeria, ha fatto la sua comparsa tra le piante medicinali solo nel XVII secolo. Poco diffuso in Italia, esso contiene mucillagini, acidi lichenici ed un principio amaro, la cetrarina che può essere eliminata attraverso l'ebollizione o più semplicemente lasciando il tallo in infusione per una ventina di ore in acqua fredda. Eliminato questo principio la pianta può essere anche usata come alimento. Le proprietà toniche, emillienti, espettoranti e antisettiche, lo rendono utile per combattere tosse, catarri bronchiali, infiammazioni intestinali, diarrea.

Curiosità: il decotto di lichene d'Islanda in cosmesi può essere usato aggiunto all'acqua del bagno per tonificare le pelli secche ed avvizzite.


Descrizione: pianta dotata di fusto strisciante, attorniato da foglie strettissime. Le spighe degli sporangi sono in numero di due-tre situate alla sommità di un fusto foglioso. Pianta crittogama, il licopodio non porta fiori. La riproduzione avviene mediante spore contenute negli sporangi, che sono portati dalle foglie. Questi hanno un colore giallino e maturano in estate. La pianta può raggiungere un metro di lunghezza.

Habitat: il licopodio cresce allo stato spontaneo nei luoghi freschi, nei pascoli, nelle radure boscose delle Alpi e degli Appennini, dall'alta collina fin oltre i 2000 metri di quota.

Raccolta: si utilizzano le spore raccolte quando lo sporangio è maturo, ossia in estate. Questo, staccato, lascia cadere una polvere sporifera che vien fatta rapidamente essiccare. La conservazione avviene in luogo asciutto in un vasetto di vetro ben chiuso.

Avvertenze: a contatto con il fuoco la polvere di licopodio brucia fiammeggiando.

Caratteristiche: la polvere di spore che si ottiene da questa pianta si usa nel caso di dermatiti essudative ed irritazioni cutanee in genere. Contiene un olio essenziale, sali minerali, cellulosa, lipidi e protidi.

Curiosità: il licopodio non trova impiego in cucina. In campo estetico la sua polvere può essere distribuita sulle pelli arrossate a mo' di talco poiché ha un effetto calmante. Inoltre, a causa della sua proprietà combustibile un tempo veniva adoperata per confezionare fuochi artificiali. Questa caratteristica gli ha meritato presso il popolo il nome di Erba Strega, poiché la variopinta fiammata prodotta dalla polvere sporifera all'ingenuo poteva sembrare davvero miracolosa.


Descrizione: alberello sempreverde con corteccia liscia, ha foglie picciolate, appuntite, di forma larga ellittica a margine seghettato. I fiori, posti all'ascella foliare, sono di colore bianco all'interno e spesso rosati all'esterno. La fioritura varia, a seconda delle zone di coltivazione, dalla primavera all'estate. Il frutto è un esperidio di forma ovale, con scorza più o meno sottile, verde da giovane e di colore giallo citrino a maturità. La scorza presenta talvolta una superficie irregolare. La pianta può raggiungere i 10 metri d'altezza.

Habitat: originario dell'Asia, il limone si è diffuso nell'area mediterranea e naturalmente nell'Italia meridionale ed insulare, oltre che in zone con clima analogo, come ad esempio i laghi prealpini italiani.

Raccolta: del limone si utilizza il succo fresco, spremuto dai frutti maturi e la scorza degli stessi particolarmente ricca di ghiandole oleifere.

Avvertenze: si deve evitare di consumare la scorza del limone fresca in quanto spesso subisce dei trattamenti atti a prolungare la conservazione del frutto.

Caratteristiche: parlare degli usi e delle proprietà di uno dei frutti più importanti della nostra tradizione, sarebbe impossibile.Ci limiteremo a ricordare che il succo contiene acido citrico, vitamina C, acido malico, glucidi, sali minerali, oligoelementi ecc. e che, tanto per citare, esso vanta proprietà toniche, aromatizzanti, digestive, antisettiche, vitaminizzanti. Quindi in caso di influenze, malattie infettive, anemie, reumatismi, nausea, inappetenza, bronchiti, arteriosclerosi, digestioni difficili, scorbuto, si consumi succo di limone fresco in quantità opportune secondo le esigenze e la tollerabilità individuale. Il succo di limone si usa anche esternamente per frizionare o disinfettare punture d'insetti, piccole ulcere, piaghe e ferite.

Curiosità: in cucina il limone trova un vastissimo impiego, mentre in campo cosmetico l'uso regolare del succo di limone svolge un'azione depurativa per chi soffre di obesità. Inoltre lo stesso succo è un ottimo tonico per pelli grasse. Per distillazione della scorza si estrae una profumatissima esenza che oltre ad esser un eccellente aromatizzante e antisettico, viene utilizzata moltissimo in profumeria.


Descrizione: ha fusto eretto, ramoso nella parte finale, privo di nodi. Le foglie sono sottili, con forma lineare-lanceolata, alterne, di color verde pallido. I fiori, piuttosto piccoli hanno colore celeste. La fioritura avviene da maggio ad agosto la pianta può superare il metro d'altezza.

Habitat: oltre al linum usitatissimum, che cresce e si coltiva nelle regioni a clima temperato, ricordiamo il Linum angustifolium, spontaneo nel nostro Paese dove è diffuso dal piano alla collina.

Raccolta: si utilizzano i semi essiccati della pianta raccolti in estate, battendo la pianta.

Avvertenze: usare sempre farina e semi di lino freschi.

Caratteristiche: pianta stimata fin dall'antichità per uso tessile, il lino è stato soppiantato oggi da altri veggetali e dalle fibre sintetiche. Oltre che per la fibra, era apprezzato anche per le proprietà terapeutiche, queste, fortunatamente ancora intatte. Per tali fini, si utilizzano i semi freschi, affinché l'olio racchiuso in essi non irrancidisca causando dermatosi. Le proprietà del lino sono soprattutto lassative, rinfrescanti ed emollienti. Inoltre si usa per combattere le affezioni delle vie urinarie e digestive e sotto forma di cataplasma s'impiega nelle costipazioni pettorali, contro catarri, tossi e raffreddori.

Curiosità: l'azione rinfrescante ed ammorbidente del lino lo rende utile per bagni tonificanti e per ammorbidire le pelli screpolate ed arrossate. Un tempo si utilizzavano i semi di lino per combattere l'epidemia di afta epizootica che colpiva i bovini. Con questi si preparava un beverone caldo che si somministrava all'animale per rimediare alle deficenze nutrizionali portate dalla malattia. Si rinforzava così la sua resistenza al morbo.


Descrizione: pianta dal fusto eretto con striature longitudinali. Le foglie sono imparipennate, picciolate composte da 4-8 paia di foglioline ovali e concluse da una foglia apicale. I fiori hanno colore lilla e sono riuniti in gappoli. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere il metro d'altezza.

Habitat: la liquirizia è una pianta mediterranea, coltivata nelle regioni meridionali ed insulari dell'Italia per ricavarne il succo. E' diffusa dal piano fino alla collina.

Raccolta: si raccolgono in autunno la radice e gli stoloni da piante di almeno tre anni di età, si sbucciano e si essicano al sole.

Avvertenze: rispettare scrupolosamente le dosi. L'abuso di acido glicirrizico contenuto nella liquirizia causa ipertensione arteriosa. I malati di ulcera, tabagismo e alcolismo, hanno la possibilità di acquistare in farmacie compresse prive di questo acido. L'abuso negli alcolisti può provocare disturbi neuropsichici.

Caratteristiche: questa pianta che tutti conoscono per la piacevolezza dell'aroma accompagna ad esso notevoli proprietà terapeutiche.Tra gli usi che se ne possono fare ricordiamo quelli contro bronchiti, tossi, raffreddori e quello come diuretico e per i disturbi epatici. La liquirizia è pure un ottimo stomachico, facilita la digestione e quieta gli spasmi.

Curiosità: la liquirizia serve a preparare bevande dissetanti.


Descrizione: pianta rampicante dotata di fusto angoloso, fragile, ricoperto di peli ruvidi. Le foglie sono di colore verde tenero, opposte, ruvide superiormente, dotati di picciolo, seghettate suddivise in 3-5 lobi, cordate alla base. I fiori maschili di colore bianco verdognolo sono riuniti in pannocchie ascellari; quelli femminili sono raggruppati in brevi spighe dette coni. I frutti sono degli acheni grigiastri, ricchi di granellini gialli, che altro non sono che ghiandole resinifere dall'odore intenso e dal sapore amaro. La fioritura avviene in estate. La pianta può superare i 5 metri d'altezza.

Habitat: pianta rustica diffusa nei luoghi freschi di pianura e di collina, nelle radure boscose, lungo le siepi, ai margini dei sentieri, dalla pianura alla montagna. Alquanto comune nell'Italia settentrionale.

Raccolta: si asportano i coni senza il peduncolo e si fanno essiccare in leggero strato in luogo ombroso. Battuti lasciano cadere dei granellini (luppolino), i quali si conservano in vasi scuri al riparo dalla luce. La conservazione va fatta per breve tempo.

Avvertenze: gli strobili del luppolo freschi a contatto della pelle possono provocare irritazioni.

Caratteristiche: di questa celebre pianta, impiegata nella preparazione della birra, si utilizzano i coni, ossia le brattee, per il loro contenuti in luppolino. Il luppolo contiene un olio essenziale che ne caratterizza il sapore amarognolo e il deciso profumo aromatico. Oltre che come aromatizzante della birra, il luppolo svolge una decisa azione sedativa nei confronti della sfera nervosa e sessuale, per cui viene impiegato per combattere gli stati di insonnia, nervosismo ed eccitabilità sessuale.

Curiosità: i germogli giovani vengono consumati bolliti alla maniera degli asparagi, oppure si utilizzano per preparare frittate. Lavateli bene prima di consumarli, soprattutto se raccolti lungo le strade.


Descrizione: pianta eretta, ramificata. Ha foglie piccole, ovali, dotate di corto picciolo e ricoperte di una leggera peluria. I fiori sono piccoli di colore bianco rosato. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere il mezzo metro d'altezza.

Habitat: originaria dell'Asia sudoccidentale, la maggiorana ha avuto notevole diffusione grazie alle sue proprietà aromatiche tanto da essere talvolta coltivata industrialmente. Diffusa è pure la sua coltivazione negli orti.

Raccolta: si utilizzano le sommità fiorite raccolte in estate. L¹essiccazione va fatta in fasci lenti posti in luogo ombroso, asciutto e ventilato.

Avvertenze: nessuna in particolare

Caratteristiche: la maggiorana oltre ad essere usata come pianta aromatica, dimostra discrete qualità medicinali. L¹infuso si impiega nei casi di nervosismo e di mestruazioni dolorose, come tonico e stimolante, come espettorante nei casi di tosse e catarro bronchiale e infine è utile per combattere emicranie e spasmi intestinali.

Curiosità: pianta dal sapore molto simile a quello dell'origano, viene utilizzata in cucina fresca o essiccata come pianta aromatizzante per verdure e carni.


Descrizione: ha fusto in parte eretto in parte sdraiato. Le foglie, alquanto picciolate, palminervie presentano 3/7 lobi. I fiori di colore rosa-lilla, sbocciano in primavera/estate all'ascella delle foglie. La pianta ha un'altezza variabile dai 15 ai 60 centimetri.

Habitat: pianta spontanea dei prati e dei luoghi incolti della pinura e della collina. Molto diffusa in Italia.

Raccolta: si utilizzano soprattutto i fiori raccolti all'inizio della fioritura e le foglie. L'essiccazione va fatta in luogo ombroso e ventilato.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: la facilità con cui la malva si rinviene e l'abitudine della pianta di crescere presso gli abitati la rende facilmente riconoscibile anche agli inesperti. Oltre alle sue note proprietà emollienti, la malva viene usata nelle irritazioni della cavità dei denti, dello stomaco, dell'intestino e delle vie urinarie. Inoltre l'elevato contenuto di mucillagini ne fa una pianta lassativa.

Curiosità: la malva può essere usata con successo anche in cucina come ingrediente nelle verdure rinfrescanti. Era una pianta talmente usata in passato che i nostri vecchi la consideravano la reggina di tutte le piante medicinali.


Descrizione: la pianta ha fusto eretto, quadrangolare, scarsamente ramificato. Le foglie sono picciolate, opposte, arrotondate, crespate con la pagina inferiore cotonosa. I fiori, di colore bianco, sono piccoli, disposti in verticilli all'ascella foliare. La fioritura avviene in estate. La pianta può superare i 60 centimetri d'altezza.

Habitat: si rinviene nei luoghi aridi, tra i ruderi e le macerie, negli incolti, ai margini delle strade, nei terreni sassosi, nelle posizioni assolate, in pianura ed in montagna.

Raccolta: si utilizzano le foglie e le sommità fiorite, raccolte a fioritura appena iniziata. L'essiccazione avviene in luogo ombroso e ventilato.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: quest'umile pianta dal sapore amaro è stimata e conosciuta fin dall'antichità per le indiscusse proprietà salutari. L'infuso di marrubio è consigliato per bronchiti, tossi, raffreddori e febbre, nei casi di inappetenza, per combattere la dissenteria e il mal di stomaco e le mestruazioni irregolari e dolorose.

Curiosità: pianta che non trova impiego in cucina, il marrubio ed i preparati medicinali che da esso derivano hanno un sapore nauseante. E' questa una delle cause del suo limitato impiego nel campo della medicina vegetale. Inoltre i principi attivi contenuti nella pianta non sono perfettamente solubili in acqua. Per queste due ragioni spesso viene utilizzato in combinazioni alcoliche, in quanto l'alcool oltre ad estrarre i principi terapeutici, riesce ad ovviare, in parte, al disgustoso sapore.


Descrizione: ha fusto ramificato alla base, che procura un portamento cespuglioso alla pianta. Le foglie sono picciolate, ovali pelose, con margine dentato, solcate da numerose nervature. I fiori dapprima di colore giallo-biancastro in seguito assumono tonalità rosate. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere gli 80 centimetri di altezza.

Habitat: un tempo coltivata negli orti, ora vi compare più raramente. In compenso si è propagata lungo i sentieri, le strade, le siepi, le macerie ed i ruderi, dalla pianura fino alla collina.

Raccolta: si utilizzano le foglie e le sommità fiorite. L'essiccazione avviene in luogo ombroso e ventilato.

Avvertenze: nessuna in particolare

Caratteristiche: la melissa al profano si rivela per il leggero e gradevole profumo di limone che emana dalle foglie fresche se leggermente strofinate. A modeste proprietà aromatiche accompagna consistenti qualità medicinali che ne fanno una pianta di comune impiego. L'infuso in particolare serve a combattere le vertigini e il nervosismo, a stimolare l'appetito e a facilitare la digestione. Per uso esterno il bagno di melissa è antireumatico.

Curiosità: in cucina la melissa trova svariati impieghi. In particolare è l'ingrediente principale del Gran Charteuse, meglio noto col nome di Liquore di Francia. Esso fu creato dai benedettini ed ottenne un successo così ampio da divenire celebre in tutta Europa. Questo liquore ha oltre ad un gradevolissimo sapore anche proprietà altamente digestive. Questo aspetto veniva sovente preso come scusa dalle dame per farne un uso non sempre morigerato.


Descrizione: bisogna premettere che ci sono varie specie di menta, le quali pur dimostrando simili proprietà hanno caratteri diversi. In particolare la menta piperita ha un apparato radicale alquanto sviluppato e ricco di stoloni. La parte aerea è un cespo composto da ramificazioni erette e striscianti. Possiede foglie oblungo-lanceolate, opposte, brevemente picciolate, con margine dentato. I fiori sono rosso rosati, riuniti in spighe. La pianta può superare i 70 centimetri d'altezza.

Habitat: la menta piperita è spesso coltivata negli orti, nei giardini, in vaso nei balconi. Talvolta si coltiva a livello industriale. Spesso si incontra anche allo stato selvatico.

Raccolta: si utilizzano le foglie e le sommità fiorite. L'essiccazione avviene in luogo ombroso e ventilato.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: questa varietà di menta dall'intenso ed inconfondibile profumo è indubbiamente la più conosciuta delle sue sorelle. Il suo impiego è notevole. La pianta esiccata e cosparsa sui cibi li rende più digeribili, mentre l¹infuso calma i soggetti nervosi, i dolori viscerali e regolarizza le mestruazioni.

Curiosità: numerosi sono gli impieghi extra-medicinali, ad esempio oltre a servire per confezionare un eccellente liquore, serve anche a preparare un dentifricio che sbianca i denti e profuma l'alito. L'infuso si usa per decongestionare le pelli arrossate. Con la menta piperita si prepara anche un ottimo té che ha proprietà rinfrescanti e digestive e si fa apprezzare soprattutto d'estate.


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