Descrizione: dotato di grossa radice, ha fusto eretto, cavo, articolato. Le foglie , situate soprattutto in prossimità in prossimità della base, sono grandi, palmato-lobate, dotate di un solido, lungo picciolo. I fiori, di color bianco-giallastro-rossastro sono raggruppati in pannocchie. I frutto è un achenio alato. La pianta può raggiungere anche i 2,5 metri di altezza. La fioritura avviene in maggio-giugno.

Habitat: il rabarbaro è una pianta originaria della Cina e del Tibet, da lì un tempo si importavano radici essiccate. In seguito la pianta prese piede anche in Europa ed ora si coltiva negli orti. Esistono varie specie di rabarbaro con proprietà medicinali simili. La pianta predilige i luoghi collinari e montuosi, i pascoli umidi, i terreni ricchi di silice.

Raccolta: si utilizzano le parti sotterranee di piante con almeno 3 o 4 anni di età. I rizomi, colti in autunno, vengono decorticati ed essiccati.

Avvertenze: sconsigliato l¹uso a gestanti, puerpere, malati di calcoli e varici. L¹uso della radice ai fini lassativi deve essere breve. Non si devono utilizzare le foglie, possono causare intossicazioni anche mortali. La marmellata confezionata con i piccioli è controindicata ai sofferenti di calcoli, reumatismi e gotta.

Caratteristiche: Bella pianta dall'aspetto maestoso coltivata spesso per le sue grandi foglie ornamentali. A scopo curativo si consiglia di utilizzare i rizomi venduti nelle erboristerie e nelle farmacie specializzate onde avere a disposizione un prodotto di qualità sicura. Le sue proprietà sono essenzialmente lassative. Il decotto, oltre a questa proprietà, si usa anche per risvegliare l'appetito e per le disfunzioni epatiche.

Curiosità: in cosmesi il decotto serve per sbiondire i capelli. In cucina si usa per fare un ottimo liquore dalle proprietà digestive.


Descrizione: pianta dotata di una lunga e grossa radice fittonante di forma cilindrica. Ha foglie basali lanceolate, cespugliose, grandi, lungamente picciolate. Lo stelo reca fiori di color bianco. La fioritura avviene in primavera estate. La pianta può superare il metro d'altezza.

Habitat: originario dell'Europa Orientale e dell'Asia Minore, il rafano si è diffuso in Italia dove cresce con frequenza negli orti e nei terreni freschi e ombrosi formando vigorosi cespugli.

Raccolta: si utilizzano le grosse radici rizomatose raccolte da piante con almeno 2 anni di età. La radice viene asportata in autunno e quindi si può conservare stratificata sotto sabbia per mantenerla fresca o, più spesso, si grattugia e si conserva in vasetti sotto aceto. Prima di essere consumata la radice va pulita meticolosamente.

Avvertenze: se ne sconsiglia l¹impiego ai sofferenti di reni, ulcera e acidità di stomaco, ai soggetti nervosi e alle donne incinte.

Caratteristiche: conosciuto anche come Barbaforte, Cren, Rusticano, il rafano possiede discrete qualità salutari. La radice cotta e consumata come verdura apporta nell¹organismo una discreta quantità di proteine. Inoltre ha buone qualità antiscorbutiche. Come depurativo, anticatarrale e per combattere le bronchiti si può utilizzare l'infuso. Il rafano ha anche proprietà diuretiche che lo rendono prezioso nei casi di gotta.

Curiosità: le radici del rafano sono molto apprezzate in cucina per il loro caratteristico sapore piccante. La stessa può essere usata efficacemente come revulsivo. Si fa macerare la radice ridotta in pappa con della grappa che dopo un certo tempo strofinata energicamente sulla parte malata ha la proprietà di sciogliere il dolore. Si consiglia soprattutto negli strappi muscolari e nei dolori artritici.


Descrizione: arbusto cespuglioso dotato di numerosi rami semplici, eretti alla base, cascanti superiormente, ricoperti di numerosi aculei robusti ripiegati verso il basso. Le foglie imparipennate sono composte da 5-7 foglioline di forma ovale a margine seghettato. I fiori presentano un delicato color bianco-rosato. La fioritura avviene a fine primavera-estate. I frutti, piccoli acheni pelosi, sono racchiusi in un falso frutto rosso di forma ovoidale, carnoso. La pianta può superare i tre metri di altezza.

Habitat: la rosa canina è diffusa nelle regioni temperate. In Italia si rinviene con facilità lungo le siepi, nelle radure, nelle macchie, lungo i sentieri, ai margini degli incolti fino ai 1500 metri d'altezza.

Raccolta: si utilizzano le foglie, ma soprattutto i fiori in bocciolo o aperti (i petali). I fiori vengono fatti essiccare in luogo ombroso e ventilato e conservati in vasetti di vetro chiusi. Si utilizzano anche i falsi frutti, che possono essere essiccati artificialmente o colti in inverno dopo che i primi freddi ne hanno resa tenera la polpa. Aprire i falsi frutti ed eliminare i peli.

Avvertenze: filtrare sempre accuratamente i preparati.

Caratteristiche: l'infuso dei petali della rosa hanno proprietà astringenti, toniche e possono essere utilizzati per combattere le diaree. Lo stesso può essere utilizzato per fare gargarismi nei casi di mal di gola. I falsi frutto contengono vitamina C e altre vitamine che li rendono preziosi contro lo scorbuto e nei casi di avitaminosi.

Curiosità: il succo ricavato dalla spremitura dei petali si può usare come collirio. In campo culinario sempre con i petali si può fare un ottimo liquore o se ne può ricavare un té dal sapore un po' acidulo.


Descrizione: arbusto assai ramificato, cespuglioso. Presenta numerosissime foglie sempreverdi, piccole, strette, di forma lineare e di colore verde scuro nella pagina superiore e argentate nella pagina inferiore. I fiori, riuniti in grappoli ascellari, hanno un bel colore azzurro-violetto. La fioritura si protrae, in pratica, per tutto l'anno. La pianta può superare i 150 centimetri di altezza.

Habitat: tipico delle regioni mediterranee, il rosmarino è coltivato per l'aroma delle foglie sia in vaso che negli orti.Predilige le posizioni assolate e costiere.

Raccolta: le foglie e i rametti si raccolgono durante tutto l'anno e si utilizzano fresche.

Avvertenze: controindicato alle donne in gravidanza. Rispettare scrupolosamente le dosi indicate e non impiegarlo per periodi troppo lunghi. L¹olio essenziale di rosmarino deve essere usato solo dietro prescrizione medica, perché in forti dosi può causare sintomi d'avvelenamento e crisi epilettiche.

Caratteristiche: pianta usatissima in cucina, il suo aroma è dato da un olio essenziale a base di pinene, canforene e limonene. Le proprietà medicinali contenute nel rosmarino sono notevoli. L'infuso viene utilizzato per stimolare le funzioni stomachiche, per quanti soffrono di vertigini, asma, inappetenza ed è anche un ottimo antispasmodico.

Curiosità: le foglie di rosmarino oltre ad aromatizzare i cibi, li rendono più digeribili ed appetitodsi. In campo cosmetico, il bagno preparato con il decotto, ha proprietà stimolanti che possono trasformarsi in afrodisiache se viene aggiunta una manciata di salvia e una di menta. L'olio essenziale di rosmarino viene anche utilizzato nella preparazione di alcuni insetticidi. In tempi passati questa pianta ha dato adito a numerose superstizioni: il suo aspetto sempreverde, l'aveva eletto pianta della fedeltà coniugale che in un sublime anelito era capace di superare anche la morte.


Descrizione: suffrutice ramificante, assai spinoso, ha getti con portamento variabile; alcuni sono eretti, altri ricadenti, taluni striscianti. Le foglie sono pennate, composte da 3-5-7 foglioline di forma ovale con margine dentato. Piccioli e nervatura mediana sono spinosi. I fiori di colore bianco o rosato sono riuniti in garppoli alle estremità dei rami. La fioritura avviene in primavera-estate. Il frutto globoso è formato da piccole drupe che all¹inizio si presentano verdi, quindo rosse a maturazione completa, nere.

Habitat: il rovo è diffuso in oltre 100 specie. In Italia si rinviene con frequenza nei boschi, tra le siepi le sterpaglie, nei terreni incolti, nelle macchie: dalla pianura alla collina.

Raccolta: si utilizzano le foglie raccolte in aprile e maggio prima che la pianta fiorisca ed essiccate all'ombra. I fiori si raccolgono in primavera prima dell'apertura e si essiccano all'ombra. I frutti raccolti in estate a maturazione avvenuta.

Avvertenze: filtrare sempre accuratamente con garza i preparati a base di rovo, onde trattenere le spine.

Caratteristiche: comunissimo arbusto dai succosi frutti ricchi di vitamina C si fa apprezzare anche per varie proprietà salutari. Il decotto che si ottiene dal rovo è utilissimo nei casi di diaree e nelle dissenterie, nei casi di reumatismi e mestruazioni eccessive. E ancora per uso esterno si può utilizzare per fare gargarismi nei casi di affezioni della cavità orale e per lavaggi vaginali.

Curiosità: nessuna in particolare.


Descrizione: pianta cespitosa, ha fusto eretto, foglie basali pennatosette, lobate, diversamente incise. I fiori sono portati da steli fiorali alti e ramificati che recano fiori bianco-giallastri con venature viola. La fioritura avviene in primavera-estate. La pianta può raggiungere il mezzo metro di altezza.

Habitat: sovente coltivata negli orti per il piacevole aroma delle foglie, la rucola è una pianta erbacea rustica che si adatta ai terreni più diversi. Cresce lungo i bordi delle strade, negli incolti, nei campi, preferibilmente in posizioni solatie.

Raccolta: si raccolgono da maggio fino ai primi geli le foglie più tenere. Ben presto la pianta le sostituirà con delle nuove che si potrenno utilizzare in ciclo. La rucola va generalemente consumata fresca.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: pianta rustica molto apprezzata per il caratteristico sapore piccante si usa spesso nelle insalate aromatizzandole e rendendole nel contempo più digeribili. Infatti la rucola dimostra proprietà aperitive e diuretiche inoltre si consiglia a chi si trova in uno stato psico-fisico di debolezza perché stimola la ripresa dell'organismo. La rucola vanta anche proprietà antiscorbutiche ed emillienti.

Curiosità: oltre l'uso alimentare e le varie caratteristiche medicinali che la pianta presenta, sembra pure che le foglie consumate fresche offrano un valido aiuto a quanti soffrono di impotenza sessuale.


Descrizione: suffrutice, sempreverde, con fusti sarmentosi, lunghi e flessibili, alquanto ramosi, dotati di spine e viticci. Le foglie sono coriacee, alterne, picciolate, punteggiate di bianco o nero, cuoriformi, quasi triangolare, portanti alla base del picciolo 2 viticci. Il bordo è provvisto di spine minute. I fiori sono di color bianco-verdastro, raccolti in ombrelle che formano racemi. La fioritura avviene in estate-autunno. Il frutto è una bacca dapprima verde che diviene rossa a completa maturazione. La pianta può raggiungere i 2 metri di altezza.

Habitat: moltissime sono le specie di salsapariglia diffuse nel mondo. In Itlia cresce spontanea la specie aspera, soprattutto in Liguria e nel Sud. Forma delle macchie su muri e rocce, ai bordi dei coltivi, lungo le siepi.

Raccolta: si utilizza la radice.

Avvertenze: attenzione a non confondere la radice della salsapariglia con quelle del tamaro e della brionia.

Caratteristiche: benché in genere si usi la droga prodotta da varietà esotiche, la varietà aspera presenta le stesse caratteristiche delle sorelle, sebbene in misura più blanda. La salsapariglia è utilizzata per le sue proprietà depurative, diuretiche e sudorifere. Per combattere artrite e nefrite si ricorre al decotto; l'infuso nel caso di gotta.

Curiosità: pianta che non trova impiego in cucina, in campo estetico il decotto di salsapariglia dona colorito al viso di quanti lo hanno smorto. Le radici di questa pianta che ama vivere avviluppata ad alberi e arbusti, un tempo venivano essiccate e ridotte in minuscoli pezzetti, onde essere fumate dai sofferenti di asma che ne provavano sollievo.


Descrizione: suffrutice con fusto eretto, quadrangolare, ramificato. Le foglie, di forma oblunga e crenata, sono picciolate, persistenti, ricoperte da una leggera peluria. I fiori di color blu violetto sono raccolti in spighe terminali. La fioritura avviene dalla primavera all'estate. La pianta può raggiungere i 60-70 centimetri di altezza.

Habitat: comunque nelle regioni mediterranee dove viene coltivata negli orti, raramente si rinviene allo stato selvatico.

Raccolta: si utilizzano le foglie raccolte prima della fioritura fresche o essiccate. Si possono utilizzare anche le sommità fiorite. Conservare in vasetti di vetro al riparo della luce.

Avvertenze: controindicata per i soggetti nervosi e pericolosa per le donne che allattano, non deve essere posta a contatto con recipienti di ferro. Rispettate scrupolosamente le dosi. L¹olio essenziale è velenoso, tossico per il sistema nervoso può causare crisi epilettiche anche in dosi minime. Non utilizzare la tisana per lunghi periodi in dosi elevate.

Caratteristiche: preziosa pianta aromatica, la salvia era stimata fin dall'antichità, tanto che il suo stesso nome indicava salute. Possiede numerose proprietà salutari: come tonico, stimolante, digestivo, emmenagogo, si utilizza l'infuso che inoltre utilizzato sotto forma di compresse sulla parte malata combatte dermatosi, eczemi, ulcere e piaghe. Il decotto, invece si usa nei casi di catarri di stomaco e per fare i gargarismi in caso di infiammazioni del cavo orale, nelle tonsilliti e per rinfrescare l'alito pesante. Il semicupio di salvia si consiglia a quanti soffrono di dolori addominali e ai soggetti nervosi.

Curiosità: oltre ad essere largamente utilizzata in cucina, con la salvia si può preparare un ottimo dentifricio o più semplicemente si possono strofinare i denti con una foglia fresca. Un tempo si riteneva che la salvia possedesse poteri particolari. Come tale si usava nei riti magici e nella composizione di pozioni afrodisiache.


Descrizione: alberello o arbusto con corteccia grigio scuro, porta ramo che all'interno contengono un midollo bianco. Le foglie, di colore verde brillante, sono picciolate, opposte, imparipennate con 5-7 foglioline ovato-lanceolate appuntite a margine seghettato. I fiori sono di collore bianco, raccolti in vistose false ombrelle piatte. La fioritura avviene a fine primavera estate. Il frutto è una piccola bacca succosa, che a maturazione assume un bel colore nero lucente. La pianta può raggiungere i 6-7 metri di altezza.

Habitat: originario dell'Europa meridionale, in Italia il sambuco è diffuso dal piano alla prima montagna. Si rinviene lungo i viottoli, i torrenti, negli incolti, nelle boscaglie, nelle siepi, vicino alle case coloniche.

Raccolta: a scopo medicinale si utilizzano i fiori, i frutti maturi e la seconda corteccia. Essiccare all'ombra in luogo asciutto e ventilato. Meno impiegate le foglie essiccate.

Avvertenze: i frutti consumati in grande quantità (in particolare se crudi o acerbi), la corteccia e le foglie causano nausea e vomito.Controindicato per i soggetti delicati di stomaco. Non confondere le bacche del sambuco con quelle dell'ebbio che sono velenose e, in forti dosi, mortali.

Caratteristiche: Il sambuco si riconosce con una certa facilità per le sue vistose ombrelle bienche e per il particolare odore che emana. I fiori di questa pianta hanno potere diuretico e vengono anche utilizzati per combattere febbri, bronchiti e stati influenzali.Il decotto che si ottiene con la corteccia risulta utille nei casi di gotta in quanto favorisce l'eliminazione dell'acido urico. I fiori e le foglie fresche pestati in un mortaio formano una poltiglia che si usa sulla parte dolorante per emorroidi ed ascessi.

Curiosità: pianta che trova qualche impiego in cucina, viene utilizzata in cosmesi sotto forma di decotto per schiarire la pelle scura del viso. E' una pianta molto appetita dagli animali. IIn certi luoghi il sambuco veniva piantato vicino alle abitazioni perché si pensava avesse la capacità di tenere lontane le streghe.


Descrizione: pianta cespitosa con fusto eretto, ramificato. Ha foglie strette, lineari, acute di colore verde chiaro con lieve peluria. I fiori sono bianci, rosati o lilla, piccoli, formanti spighe. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere i 50 centimetri di altezza.

Habitat: pianta coltivata negli orti, si rinviene nelle regioni dell'Italia centro settentrionale fino all'alta collina.

Raccolta: apprezzata pianta aromatica, della santoreggia si utilizzano le parti aeree della pianta essiccate in mazzi lenti.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: la santoreggia è tuttora un'apprezzata pianta aromatica, tanto da essere conosciuta anche col nome di erba spezia o erba acciuga. A scopi pratici la pianta viene utilizzata per combattere le verminosi, la stanchezza, le digestioni difficili, per alleviare le infiammazioni intestinali e il meteorismo.

Curiosità: la santoreggia trova un apprezzato impiego in cucina. In cosmesi l'infuso veniva applicato a mo' di compresse per combattere le rughe. la santoreggia ha goduto fin dall'antichità fama afrodisiaca tanto che il nome santureja significa appunto erba del satiro. La medicina moderna ha in parte confermato questa tradizione, riconoscendo alla santoreggia la proprietà di stimolare le funzioni celebrali e fisiche in chi la cosnsuma. Il popolo la usava anche per disinfettare le piccole ferite.


Descrizione: pianta dotata di rizoma di color rosso brunastro, cespugliosa, porta fusti eretti ingrossati ai nodi. Le foglie sono lanceolate, piuttosto grandi. I fiori sono bianchi o rosati, riuniti in infiorescenze. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere i 70 centimetri di altezza.

Habitat: talvolta coltivata negli orti e nei giardini come pianta medicinale e ornamentale, si rinviene inselvatichita nei prati, nei fossati, lungo i fiumiciattoli, nei luoghi umidi e ombrosi o sassosi. E' diffusa dalla pianura alla media montagna.

Raccolta: si utilizzano fusti e foglie raccolti in estate prima della fioritura, le radici e i rizomi raccolti in autunno, puliti, tagliati e fatti essiccare a pezzetti in forno.

Avvertenze: usare con prudenza e solo dietro prescrizione medica. Rispettare scrupolosamente le dosi. Confezionare, filtrare e utilizzare subito i preparati, senza mai lasciar macerare la pianta o le sue parti nell'acqua. Il macerato, infatti, potrebbe essere tossico. La pianta contiene saponina che in dosi elevate può causare disturbi e risultare velenosa.

Caratteristiche: pianta conosciuta fin dall'antichità, la saponaria era assai coltivata negli orti e nei giardini. La pianta oltre che resina e vitamina C, contiene saponina. Le sue proprietà sono principalmente depurative, diuretiche, sudorifere e toniche. Il decotto si usa anche nei casi di pigrizia epatica e nelle dermatosi.

Curiosità: la saponaria non viene utilizzata in cucina. In campo estetico si può preparare un eccellente shampoo per capelli fragili. L¹alto contenuto di saponine, sostanze che nulla hanno in comune con il sapone se non la proprietà di produrre schiuma a contatto con l'acqua, hanno meritato il nome a questa pianta che veniva utilizzata dal popolo come detersivo. Il suo rizoma raccolto in autunno dopo la fioritura serviva per lavare la lana. La saponaria serviva anche per confezionare rudimentali paste dentifrice.


Descrizione: pianta dal fusto eretto, scanalato, ramificato, ha foglie di colore verde intenso, mono-bipennata sovente con tre segmenti romboidali seghettati. I fiori sono di colore bianco giallastri riuniti in ombrelle. La pianta raggiunge il metro di altezza.

Habitat: il sedano a canna piena e il sedano rapa sono coltivati negli orti e nei campi. Il sedano selvatico, dal quale derivano le varietà coltivate, si differenzia da questi per l'altezza ridotta e le foglie più piccole, l'odore intenso e il sapore amaro. Cresce spontaneo nei luoghi paludosi, nei litorali mediterranei, nei terreni salmastri.

Raccolta: del sedano coltivato si utilizzano le foglie, la radice e i frutti.

Avvertenze: non consumare mai la pianta del sedano selvatico fresca. Il sedano coltivato consumato crudo è poco digeribile.

Caratteristiche: usatissima verdura ricca di vitamine, il sedano contiene proprietà che sono soprattutto diuretiche e depurative, per cui il suo uso è di aiuto a quanti soffrono di artrite, reumatismi e debolezza di stomaco. L'infuso viene utilizzato nei casi di litiasi, ossia per i sofferenti di calcolosi sia renale che biliare, nei casi di aerofagia, e nei casi di tosse dove si dimostra un valido espettorante. Inoltre l'acqua di cottura del sedano può essere utilizzata per fare gargarismi nel caso di infiammazione del cavo orale.

Curiosità: conosciutissimo in cucina il sedano consumato crudo sembra sia anche uno stimolate sessuale. Con esso i Romani solevano ornare le tombe dei loro cari.


Descrizione: pianta dal fusto eretto alquanto ramificato. Le foglie inferiori sono pennate, picciolate. I fiori di colore giallo, sono riuniti in grappoli terminali. La fioritura avviene in primavera estate. Il frutto è una siliqua drita, a becco corto, che contiene dei piccoli semi sferici di diametro inferiore ai 2 millimetri di colore rosso-bruno, marrone. La pianta può raggiungere il metro di altezza.

Habitat: la senape nera è originaria dell'Asia Occidentale e attraverso la coltivazione si è diffusa in tutta Italia, la si rinviene inselvatichita un po' dappertutto: nei campi incolti, ai margini dei coltivi, dalla pianura fino alla bassa montagna.

Raccolta: si utilizzano i semi maturi, fatti rapidamente essiccare.

Avvertenze: rispettare scrupolosamente le dosi e usare dietro prescrizione medica. Non consumare in caso di irritazioni dell'apparato digestivo e delle vie urinarie. In presenza di acqua il glucoside sinigrina forma un olio essenziale irritante per la pelle e le mucose, che causa vesciche. La senape è vietata ai dispeptici. L'olio di allile ricavato dalla senape è irritante e non deve essere usato in maniera prolungata. Inoltre bisogna ricordare che i preparati a base di senape non devono mai essere preparati utilizzando acqua con una temperatura superiore ai 50°C.

Caratteristiche: la senape nera, come la senape bianca, è conosciuta ed apprezzata fin dall'antichità come condimento. Deve essere usata con cautela. I semi di senape svolgono una funzione stimolate nei confronti di quanti soffrono di inappetenza, inoltre facilita lo svolgimento del processo digestivo. Facilita l'irrorazione sanguigna, per cui viene impiegata esternamente per curare i reumatismi o per fare pediluvi nel caso di piedi freddi.

Curiosità: nessuna in particolare.


Descrizione: arbusto sempreverde con fusto prostrato e rametti che tendono ad ergersi nella parte finale. Le foglie sono piccole, oblunghe, con margine intero. I fiori, rosa lillà, profumati, stanno riuniti in dense spighe apicali. La fioritura avviene in estate. La pianta, nonostante il portamento prostrato, raggiunge i 40 centimetri d'altezza.

Habitat: frequente nell'area mediterranea, in Italia predilige i terreni incolti e solatii, ma cresce anche al margine delle boscaglie, lungo i pendii, nei prati come tra le rocce ed i terreni poveri. Diffusa dalla pianura alla montagna.

Raccolta: si utilizzano le sommità fiorite raccolte all'inizio della fioritura e fatte essiccare in mazzi lenti in luogo ventilato e ombreggiato.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: il timo serpillo assomiglia alquanto nell'aspetto e nelle proprietà al timo volgare. Da questo si differenzia per le foglie distese e per la mancanza, nella pagina inferiore delle stesse, di quell'aspetto cotonoso tipico del timo. Pianta aromatica, assai usata in cucina, è ricca di proprietà in particolare antisettiche ed antispasmodiche. E' utile nei casi di tosse, catarri bronchiali, asma. E' uno stimolate dell'apparato digestivo per cui è consigliato nei casi di astenia, stati di debolezza e affaticamento.

Curiosità: dal serpillo si estrae un'essenza simile a quella estratta dal timo, che ha un'azione vermicida e balsamica. In cucina viene ampiamente impiegato come pianta aromatica per insaporira carni e pesci.


Descrizione: pianta dal fusto volubile, ramificato, peloso, ha foglie trifogliate, dotate di lungo peduncolo. I fiori, di colore violaceo o biancastro, stanno raggruppati sotto l'ascella in piccoli grappoli. La fioritura avviene in estate. Il frutto è un legume peloso contenente da 1 a 5 semi di forma rotondeggiante grossi come piccoli piselli e di colore vario. La pianta può raggiungere i 90 centimetri di altezza.

Habitat: originaria dell'Asia dove è stata per lungo tempo ed è, tuttora, una delle piante fondamentali dell'alimentazione di quei popoli, la soja venne introdotta in Europa solo nel 1700 senza godere, peò, di eccessiva considerazione. In questi ultimi decenni l'agricoltura europea ed italiana hanno riscoperto questo importantissimo legume tanto che oggi esso viene coltivato su larga scala nel nostro Paese.

Raccolta: si utilizzano i semi raccolti al momento opportuno. Essi possono essere consumati cotti, crudi, trasformati in farina, o in altre diverse maniere. Dalla soja si ricava un olio alimentare assai impiegato.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: oggi la soja sta vivendo in Europa una grande rivincita dopo secoli di ingiusta dimenticanza. Ricchissima di proteine, carboidrati e grassi, rappresente uno degli alimenti più completi che la natura abbia messo a disposizione dell'umanità. I semi contengono anche calcio, ferro, potassio e sali minarali, oltre a vitamina A, B, D, E, e la tanto propagandata lecitina. La lecitina possiede la proprietà di ridurre il tasso di colesterolo presente nel sangue, per cui la sua assunzione risulta importante per quanti soffrano di arteriosclerosi e affezioni causate da un eccesso di colesterolo nel sangue; si tenga comunque presente che le lecitina tende a deteriorarsi con facilità, perdendo così le sue proprietà benefiche.

Curiosità: pianta usatissima in cucina, in campo estetico 80cc. di latte di soja uniti allo schampoo servono per lavere i capelli eccessivamente grassi. La soja è un alimento importantissimo per molte popolazioni asiatiche che la consumano nelle maniere più disparate. Ad esempio il tamari è una salsa di soja che si prepara facendo fermentare la soja gialla cotta assieme ad acqua e sale. Il processo fermentativo rende le proteine contenute nel legume più facilmente assimilabili dall'organismo, arricchendolo contemporaneamente di enzimi, fermenti e lieviti.


Descrizione: pianta con fusto ramificato nella parte superiore, cavo, ricco di foglie bipennate alterne prive di peduncolo, profondamente incise con segmenti dentati. I fiori, di un bellissimo colore giallo dorato, formano capolini raccolti in corimbi. La fioritura avviene in estate. La pianta può superare il metro di altezza.

Habitat: cresce abbondantemente nei luoghi incolti, predilegendo soprattutto i terreni freschi dell'Italia settentrionale. E' diffusa dalla pianura alla montagna.

Raccolta: si utilizzano le sommità fiorite, raccolte all'inizio della fioritura fatte essiccare in luogo ombroso e ventilato leandole in mazzi lenti appesi all'ingiù.

Avvertenze: rispettare scrupolosamente le dosi. La sua essenza è velenosa e può causare il tetano e l'aborto. La pianta e soprattutto l'olio essenziale vanno usati solo dietro prescrizione medica.

Caratteristiche: pianta un tempo coltivata nei giardini e negli orti, il tanaceto non gode oggi della fama di un tempo. Si usa nel caso di parassitosi intestinali sotto forma di compresse. Invece in caso di mestruazioni difficili e di aerofagia si usa l'infuso.

Curiosità: poco usato in cucina, i suoi fiori venivano posti in sacchettini di garza e messi dentro armadi, guardaroba e materassi per allontanare tarme cimici e pulci. Il caratteristico odore aromatico, amaro, emanato dal tanaceto è dovuto all'olio essenziale che contiene. Quest'ultimo contiene anche una sostanza detta tujone che è in realtà un veleno in grado di causare stati convulsivi che possono degenerare in paralisi e portare anche alla morte. Fortunatamente l'essiccazione e il rispetto delle dosi riconducono a livelli accettabili le proprietà negative del tujone.


Descrizione: pianta con radice fittonante e stelo fiorale che parte dalla base. Ha foglie lanceolate più o meno incise, disposte in una rosetta basale. Lo stelo fiorale, se reciso, lascia uscire un lattice bianco. I fiori sono di un bel colore giallo, riuniti in grandi capolini singoli.. La fioritura avviene da marzo a novembre. Il frutto è un achenio. La pianta può raggiungere i 40 centimetri di altezza.

Habitat: pianta comunissima, sovente a carattere infestante, si rinviene con estrema facilità nei prati, negli incolti, lungo i bordi delle strade, anche tra le fessure dei marciapiedi. Diffusa dalla pianura alla montagna.

Raccolta: si utilizza la radice lavata, tagliata a fettine e fatta essiccare rapidamente e le foglie raccolte in primavera.

Avvertenze: si sono riscontrati avvelenementi in bambini che hanno succhiato la linfa lattea dai fusti fiorali.

Caratteristiche: comunissima erba dai vistosi fiori gialli che si trasformano in sfere cenerognole pronte a disperdere il loro rutti al primo soffio di vento. Il tarassaco è conosciuto anche con il nome di dente di leone, piscialetto, soffione tanto per citarne alcuni. Nota fin dai tempi antichi, da sempre è apprezzata per le proprietà diuretiche, depurative e lassative, che la rendono utile per combattere molte affezioni. Probabilmente è stata una delle erbe più usata dai nostri nonni, anche per le sue qualità alimentari che ne fanno tuttora una verdura stimatissima dal sapore piacevolmente amarognolo. Il tarassaco è consigliato anche ai diabetici in quanto abbassa la glicemia.

Curiosità: nessuna in particolare.


Descrizione: il tiglio è un bellissimo albero a fusto eretto con corteccia liscia in età giovanile e screpolata in età avanzata, di colore scuro con riflessi violacei. Le foglie sono cordate, picciolate, con margine seghettato. I fiori, di colore bianco giallastro, sono profumatissimi. La fioritura avviene in giugno-luglio. I frutti hanno la grossezza di un pisello con un pericarpo duro. La pianta può raggiungere i 30 metri di altezza.

Habitat: di tigli ne esistono varie specie tra le quali è assai comune il platyphyllos. Il tilia cordata si rinviene nei boschi cedui, nelle macchie, sui pendii e le rocce solive, lungo le rive dei fiumi nelle zone montane e submontane. I tigli sono spesso spesso impiegati per ombreggiare i viali delle città, adornare parchi e giardini.

Raccolta: si utilizzano le giovani infiorescenze e le bratee, raccolte a fioritura appena iniziata e fatte debitamente essiccare. Usata anche la corteccia raccolta in primavera.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: chi non conosce il profumo di questa romantica pianta che annuncia l'estate? Oltre a far sognare, il tiglio fa bene anche alla salute. La pianta contiene un olio essenziale, mucillagini, tannini, zuccheri, pigmenti flavonici e viene utilizzata come sedativo, antispasmodico, emolliente e antireumatico.Spesso viene utilizzato anche nei casi di angoscia e di cefalea.

Curiosità: pianta non usata in cucina, in campo cosmetico l'infuso può essere applicato a mo' di compresse per rilassare le palpebre stanche. Lo stesso infuso può essere un buon pediluvio per i piedi gonfi se diluito in acqua.


Descrizione: piccolo arbusto con fusto molto ramoso. Ha foglie lineari-lanceolate di piccole dimensioni cotonose, biancastre nella pagina inferiore. I fiori di colore bianco rosato o lillà sono raggruppati in spighe all'ascella foliare. La fioritura avviene dalla primavera al primo autunno. La pianta può raggiungere i 30 centimetri di altezza.

Habitat: pianta aromatica, il timo ama i terreni solatii, le colline sasose e aride, si rinviene con frequenza nelle zone mediterranee lungo i litorali e le coste. E' diffuso dalla pianura alla montagna.

Raccolta: si utilizzano le foglie e i rametti fioriti raccolti da maggio a luglio tagliando i fusti fin dove non sono lignificati. L'essiccazione avviene in luogo asciutto e ventilato.

Avvertenze: rispettare scrupolosamente le dosi.

Caratteristiche: pianta aromatica che per distillazione fornisce un olio aromatico che ha proprietà balsamiche ed antisettiche. L'infuso si utilizza nei casi di tosse convulsa e per aiutare le digestioni pigre, per quanti soffrono di astenia e affezioni alle vie respiratorie. Il piacevole aroma lo rende utile nella preparazione di un vino che aumenta le mestruazioni nelle donne che le hanno scarse.


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