"Che cosa sia un giardino lo sappiamo tutti, o almeno crediamo di saperlo: (...) alla fine, ci convinciamo che un giardino è un affare più complicato di quanto non avessimo sospettato al principio". S. Pignatti, professore di ecologia, botanico, 1990 "Il primo giardino 'non' è il Paradiso (...) Il Paradiso è metafora del giardino". M. Venturi Ferraiolo, filosofo, teorico del giardino e del paesaggio, 1989 "Dio onnipotente per primo piantò un giardino. E infatti è il più puro degli umani piaceri. E' il più grande ristoro per lo spirito dell'uomo; senza del quale costruzioni e palazzi sono soltanto rozze opere manuali; e si vedrà sempre che, quando i tempi diventano civili ed eleganti, gli uomini pervengono a costruire sontuosamente, prima che a piantar giardini con gusto; come se il giardinaggio fosse più grande perfezione". Francis Bacon (1561/1626), filosofo inglese "Un giardino è una cosa da cui dobbiamo essere stati cacciati; altrimenti, come avremmo potuto abbandonarlo?" R. Borchardt (1877/1945), scrittore tedesco "Nel giardinaggio c'è qualcosa di simile alla presunzione e al piacere della creazione: si può plasmare un pezzetto di terra come si vuole, per l'estate ci si può procurare i frutti, i colori e i profumi che si preferiscono. Si può trasformare una piccola aiola, un paio di metri quadrati di nuda terra, in un mare di colori, in una delizia per gli occhi, in un angolo di paradiso". Hermann Hesse (1877/1962), scrittore tedesco. "Un giardino anche minimo val più di una terra ricca". G. Faidit (1150 c. /1220 c.), trovatore provenzale "Ho letto molto, e trovato soltanto incertezza, menzogna e fanatismo. Delle cose essenziali so poco più di quanto non sapessi quando ero lattante. Io preferisco piantare, seminare ed essere libero". VOLTAIRE (F.-M. Arouet) (1694/1778), filosofo e letterato francese "Ritengo che lo scopo migliore di un giardino sia quello di deliziare e di rinfrescare la mente, di calmare, ingentilire e confortare il cuore in uno spirito di ammirazione e gratitudine". Gertrud Jekyll (1843/1932), pittrice inglese, progettista di giardini e giardiniera. "L'unico modo di imparare è quello di fare effettivamente il lavoro". B. Havergal (1901/1980), fondatrice di una scuola di giardinaggio per signore "Sedere in un giardino è un sogno, il sogno della quiete e del riposo dopo il lavoro compiuto di un giorno, dopo il lavoro compiuto di un anno, dopo il lavoro compiuto di tutta una vita". G. Tergit, scrittrice tedesca, 1958 "Benché la maggior parte dell'umanità formi le sue idee in base al vocabolario della propria epoca, possiamo essere certi che per molti secoli il termine "giardino" non significò altro che un orticello o un frutteto". H. Walpole (1717-1797), romanziere e saggista inglese (...) il giardino è coltivato per affermare che non tutto nella vita deve dare profitto: un giardino è un'amicizia vera che chiede in cambio attenzione e affetto". Duccio Demetrio, professore di pedagogia generale e di educazione degli adulti all'Università degli Studi Bicocca di Milano, 2000 "Perché questa volontà di far produrre a ogni terra ciò che essa non dà spontaneamente? Qui comincia, forse, l'aspetto "demoniaco" del giardino.(...) Il giardino realizza, in grande misura, e generalizza questa ambizione. Esso afferma la potenza dell'uomo in un dominio che sembrerebbe piuttosto dovergli sfuggire". P. Grimal, professore emerito della Sorbona e storico del giardino, 1988 "Per fare un prato occorrono un trifoglio e un'ape. un trifoglio e un'ape, e il sogno. Il sogno può bastare se le api sono poche." Emily Dickinson (1830/1886), poetessa statunitense "Il giardinaggio è un viaggio che mi fa andare a scoprire tutto il mondo senza che io debba mai lasciare nemmeno un istante il mio terreno". V. Ray, scrittrice statunitense esperta di giardinaggio, 1996 "(...) i grandi giardini, in genere, non possono esaurirsi in un unico paesaggio proprio come una lunga canzone o una lenta melodia non si possono cantare tutto d'un fiato. (...) In un giardino è più facile ottenere la densità che la rarefazione, il fasto che la sobrietà , laddove rarefazione significa vastità e sobrietà non significa scarsità... (...) Nella costruzione di un giardino, la forma delle sue architetture deve essere ben collegata alla loro funzione. Nei tempi antichi, la costruzione di ogni singolo gazebo, di ogni padiglione, di ogni curva di un corridoio rispondeva a necessità ben precise. Sia la ripetitività che la stravaganza devono essere evitate, La stessa cosa succede nell'arte di scrivere poesie, dove ogni ridondanza va abolita. I rami del conoscere sono tutti, in qualche modo, collegati l'uno all'altro. Le carenze progettistiche di un giardino si avvicinano a quelle lessicali in letteratura, poiché lo scopo del giardino è quello di offrire paesaggi e quello della letteratura di esprimere idee. Per questo motivo affermo che costruire un piccolo giardino è tanto difficile quanto comporre una poesia di sole quattro strofe. (...) i costruttori di giardini odierni non devono utilizzare pedissequamente i principi costruttivi dei giardini antichi, ma aiutarsi con una vita ricca e una vasta cultura." Cheng Congzhou, professore alla facoltà di Architettura dell'Università Tonji di Shangai Marzo: mese di attesa. Le cose che ignoriamo Sono in cammino. Emily Dickinson (1830/1886), poetessa statunitense "Un altro piacere condiviso dai giardinieri è la gentilezza che esiste fra di loro. Ritengo che siano le persone più amichevoli e generose". N. McEacharn (1884/1964) creatore del giardino di Villa Taranto (Verbania) "Tutti i giardinieri la sanno più lunga degli altri giardinieri" Proverbio cinese