Seccume dell'acero L'Acer palmatum (acero giapponese) e le sue cultivar sono inclini al seccume fogliare. Ciò è in parte dovuto alla loro preferenza per un ambiente ombroso, umido e riparato, qual è il sottobosco, l'habitat naturale della specie. Il seccume delle foglie comunemente si presenta su esemplari in cui la nuova vegetazione subisce una gelata tardiva o una forte insolazione all'inizio dell'estate. Il vento può aggravare i danni nell'uno come nell'altro caso. Le foglie finemente incise di A. palmatum Dissectum temono i forti venti (1). Le bruciature dovute al sole si hanno sulle cultivar variegate o con foglie colorate, in cui la clorofilla (pigmento verde) è carente. Piante indebolite da un impianto inadeguato (per mancanza o di pacciamatura o di concimazioni, o d'acqua, o magari all'opposto per cattivo drenaggio), hanno maggiori probabilità di andare incontro a seccume fogliare. Altre cause possono essere una concimazione troppo precoce o troppo tardiva, o troppo ricca in azoto. I danni procurati dal vento consistono in un annerimento e arricciatura del margine fogliare. Quelli procurati dal gelo e da un'eccessiva insolazione spesso interessano l'intera foglia. Se i danni sono estesi, la pianta può arrivare a una caduta di tutte le foglie, quantunque piante sane possano produrne delle altre. I rami più esili possono seccarsi totalmente (2), diventando bianchi e fragili. I rametti morti dovrebbe essere eliminati verso la metà dell'inverno o nella tarda estate, non in primavera, quando la potatura induce una fuoriuscita della linfa dalla ferite, che sembra allora che 'sanguinino'. Quando si prevedono gelate, le piante in vaso vanno portate al riparo, anche solo temporaneamente. Quelle in piena terra possono essere coperte durante la notte con un doppio strato di tessuto non tessuto appoggiato su un'intelaiatura di canne. Un riparo provvisorio contro il vento è un'altra possibilità. Se una pianta necessita di essere spostata altrove (per esempio perché in un punto troppo esposto alle gelate), l'operazione va effettuata tra ottobre e marzo, quando il terreno non è gelato o bagnato.