Ho appena finito "Un'estate da sola" di Elizabeth von Arnim, il divertente
seguito de "Il giardino di Elizabeth".
Un paio d'anni fa mio marito mi aveva regalato "Il giardino di Elizabeth"
per il mio compleanno, e io l'avevo tanto gustato, che avevo deciso di
regalarlo a qualche mia amica per Natale. Non avevo molto tempo a
disposizione (anche il mio compleanno cade in dicembre), così battei in
lungo e in largo le librerie della mia città, chiedendo dappertutto... "Il
mio giardino"! Eh sì... tale era stata l'immedesimazione che solo
nell'ultima libreria scoprii che si trattava del giardino di Elizabeth e non
del mio. Non saprò mai se non lo trovai a causa del titolo sbagliato che
davo o perché proprio non c'era. Fatto sta che lo dovetti ordinare.
Per me fu una bellissima scoperta. Avevo visto un film tratto da un suo
libro "Un incantevole aprile", ma questo lo venni a sapere dopo, quando
cominciai a informarmi su questa scrittrice. Anche il film mi era piaciuto
molto e ve lo raccomando.
Elizabeth von Arnim
Chi è Elizabeth von Arnim? Beh, innanzi tutto si chiama Mary Annette
Beauchamp e vi trascrivo quel che riporta il risvolto di copertina di
"Un'estate da sola".
Nasce in Australia nel 1866 e cresce in Inghilterra. E' cugina di Katherine
Mansfield e amica di E.M.Forster. Sposa del conte H.A. von Arnim, figlio
adottivo di Cosima Wagner, vive diciotto anni in Pomerania. Rimasta vedova,
torna in Inghilterra. Diviene l'amante di H.G. Wells, che nell'autobiografia
la descrisse come "la donna più intelligente della sua epoca"; sposa poi
Francis Russel, fratello di Bertrand. Vive tra Inghilterra, Svizzera e
Francia. Muore negli Stati Uniti nel 1941.
Ricordo che una volta in un suo spettacolo Giorgio Gaber faceva delle
divertenti considerazioni sulla teoria dei vasi comunicanti. A suo dire
funzionava solo col cretino ma non con l'intelligente: Se uno sta vicino a
un cretino ha altissime probabilità di diventare anche lui cretino, dato che
per comunicare deve raggiungere il suo (basso) livello, mentre se uno sta
vicino a un intelligente, non per questo diventa intelligente (soprattutto
se è cretino, aggiungiamo noi, per il motivo di cui sopra).
Ma se persone intelligenti stanno vicino, cosa può succedere? Cose molto
molto interessanti, si direbbe. A leggere l'ambiente in cui si muoveva la
von Arnim, è difficile non trattenere un moto d'invidia.
"Il giardino di Elizabeth", viene pubblicato anonimo nel 1898. Cento anni
fa. Ed ebbe tanto successo che Elizabeth rimase il "nom de plume" di Mary
Annette.
Non userò parole mie per parlarne, perché non avrebbe senso cercare parole
più adatte, quando quelle usate dall'editore corrispondono perfettamente ai
pensieri che mi riempirono l'animo dopo aver chiuso il libro:
"Il giardino di Elizabeth non è frutto di torpore e abbandono; nemmeno
tradisce debiti verso l'estetismo tardoedoardiano. Nel giardino Elizabeth
legge, sogna, prepara la sua carriera di scrittrice.
Nella cura delle piante e dei fiori, nella maternità, nel trascorrere delle
stagioni, nella fuga dalla distruttività dei rapporti sociali, Elizabeth
sente autentica la determinazione a essere qualcosa di più di una buona
moglie tedesca. La natura, come l'uomo, deve essere libera. E sotto le
mentite spoglie di un inno all'intensa bellezza della vegetazione, una donna
più avanti del suo tempo ci parla di un modo - così moderno - di vivere il
conflitto tra libertà e oppressione."
Si tratta dunque di un libro che diverte e appassiona il giardiniere, questo
ve lo garantisco, ma che letto a un altro livello ha tutte le qualità della
buona letteratura, e una decisa connotazione protofemminista.
E giusto per non mancare all'appuntamento con le citazioni (sono il mio
debole), eccone una sua:
"E' il giardino il posto in cui vado a cercare rifugio e riparo, non la casa
(...) là fuori i doni del cielo mi si affollano intorno a ogni passo (...) è
là che mi rammarico della cattiveria che c'è in me, di quei pensieri egoisti
che sono molto peggiori di quanto sembri; è là che tutti i miei peccati e le
mie stupidaggini sono perdonate, là che mi sento protetta e a mio agio, e
ogni fiore, ogni erba è un amico e ogni albero è un amante".
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