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Altezza
L'altezza del taglio deve essere regolata in modo che l'erba sia contemporaneamente
la piu alta possibile in rapporto all'impiego del tappeto e la piu corta
possibile senza indebolire l'apparato radicale. L'altezza dipende dal tipo
di erba, quelle stolonifere sopportano tagli bassi meglio di quelle a crescita
eretta. L'altezza del taglio va regolata secondo la stagione: in primavera
occorre tosare alto per favorire la ripresa dopo l'inverno, poi scendere,
durante l'estate, al livello normale. Nelle zone calde, in estate, tosare
alto le specie microterme per mantenere più fresco l'apparato radicale.
Nelle zone d'ombra tagliare 1-2 cm più alto del normale per favorire
la fotosintesi. In ogni caso per non provocare stress alla pianta, la tosatura
non deve asportare più del 40% della superficie fogliare presente
(meglio limitarsi al 30%), corrispondente al 40-50% dell'altezza della
vegetazione prima del taglio. Nel variare l'altezza di taglio è
bene procedere per gradi per abituare le parti basali della chioma alla
luce intensa. Se si abbassa eccessivamente l'altezza di taglio in rapporto
al tipo di erba, l'apparato radicale, soprattutto delle specie microterme,
tende a ridursi e quindi bisogna aumentare le frequenze delle irrigazioni
e delle concimazioni; l'erba diventa più sensibile ad alcune malattie.
Se si aumenta l'altezza di taglio viene stimolato lo sviluppo in profondità
dell'apparato radicale e quindi la vigoria della pianta e la resistenza
alle malattie; aumenta di contro (fino al 25-30%) il consumo di acqua da
reintegrare con l'irrigazione.
I tappeti nuovi sono piu delicati da tosare perchè il terreno
è soffice e le piante non sono radicate profondamente. I primi tagli
vanno effettuati ad una altezza superiore a quella normale, rimuovendo
non più del 30% della altezza scendendo poi progressivamente man
mano che l'erba si ancora ed attecchisce.
Frequenza
La frequenza del taglio è regolata dal tipo di erba, dalla quantità
di concime distribuito, dalla stagione. La regola è di tosare poco
e spesso per mantenere in condizioni ottimali il tappeto. In generale si
deve intervenire quando la vegetazione è cresciuta di circa il 50%
rispetto all'altezza di taglio raccomandata (p.e. se l'altezza raccomandata
è 5 cm, occorre tosare quando l'erba è alta 6-7 cm). Tappeti
concimati e irrigati di frequente come quelli per il golf richiedono più
tosature per settimana. Durante la primavera e l'autunno, quando la crescita
delle specie microterme è maggiore, può essere necessario
per i prati ornamentali un taglio alla settimana; durante l'estate, se
l'irrigazione è scarsa può bastare una tosatura ogni 2 settimane.
Attrezzature
Le attrezzature usate per il taglio sono essenzialmente di due tipi:
tosaerba a rullo e tosaerba a disco.
a) Tosaerba a rullo di lame elicoidali frontali.
La qualità di taglio è migliore soprattutto ai bordi;
è indicato per i tappeti fini e bassi (Agrostis), senza erbe infestanti
e con l'erba ad altezza giusta e su terreno piano; l'altezza di taglio
si regola facilmente.
b) Tosaerba a disco di coltelli rotanti.
Adatto a tagliare erba troppo cresciuta anche se la qualità
del taglio non è perfetta; lavora anche su tappeti non piani e infestati
da erbe a foglia larga.
Residui
I residui della tosatura vanno rimossi subito dopo il taglio:
Rimozione del feltro
Tra la parte verde della chioma e le radici delle graminacee si forma
uno strato composto da germogli, rizomi, radici (vive o morte) e residui
di foglie; il tutto strettamente intrecciato, tende ad accumularsi nonostante
subisca una certa decomposizione. Tale strato se è alto 5-6 mm conferisce
al tappeto resistenza meccanica, aumenta la resistenza al deterioramento,
riduce la costipazione, l'evaporazione di acqua, gli sbalzi di temperatura
e la germinazione delle infestanti. Uno strato piu alto diventa dannoso
perchè, essendo idrorepellente, riduce la penetrazione dell'acqua,
compromette gli scambi gassosi, ospita agenti patogeni (Pythiumm, Fusarium,
Helmintosporium), rende difficile i tagli e accelera la disattivazione
dei fungicidi e degli erbicidi. Quando lo strato è eccessivo, diventa
necessario intervenire meccanicamente mediante il passaggio di un rastrello
apposito, rulli con punte, o praticando tagli verticali con una macchina
chiamata "verticut". Tale macchina viene passata quando il feltro
è alto circa 1 cm, dopo aver rasato basso il prato, regolando le
lame in modo che penetrino 1-2 mm nel feltro per non danneggiare le radici
delle piante. La frequenza di intervento nella stagione varia da 1 volta
(in primavera o autunno) per i tappeti ornamentali, a 3- 5 volte per i
prati fini e molto sfruttati, durante il periodo di crescita vigorosa.
Il materiale risultante deve essere rimosso. Una rapida ripresa, dopo l'intervento,
viene favorita da una concimazione e da una sabbiatura.
Rullatura
Lo scopo di tale pratica e quella di avvicinare il terreno alle radici;
è utile in primavera dove il gelo ha sollevato la cotica erbosa
ed è necessario ricompattare per favorire la crescita primaverile.
Talvolta la rullatura viene usata per spianare e ricompattare la superficie
dei campi sportivi per ricostituire le caratteristiche meccaniche del fondo.
Il rullo deve essere passato su terreni secchi in superficie e umidi nelle
zone radicali. La rullatura non è comunque di uso frequente.
Sabbiatura
La distribuzione di sabbia sui tappeti molto utilizzati serve a :
Rigenerazione
Il tappeto di un campo sportivo può subire un notevole deperimento
causato da errori di impianto o da carenze di manutenzione. La risemina
totale del campo sportivo non è possibile perché il periodo
di indisponibilità sarebbe troppo prolungato (piu lungo della sosta
estiva dei campionati) ed i costi sarebbero elevati. Per risolvere il problema
si può ricorrere alla rigenerazione, cioè alla risemina parziale
sul manto erboso preesistente.
Le operazioni necessarie sono:
Erbe infestanti
La presenza di erbe infestanti compromette lo scopo estetico e funzionale
del tappeto erboso alterandone l'aspetto, l'omogeneità e la resistenza.
Inoltre le erbe infestanti competono, con le graminacee del tappeto, per
la luce, l'acqua e gli elementi nutritivi, occupando spazio che poi viene
lasciato vuoto quando il loro ciclo finisce. Non sempre una infestante
è da considerarsi tale in ogni situazione; per esempio può
accadere che il Lolium perenne, seminato come specie "protettrice", invece
di scomparire rimanga insediato sotto forma di antiestetici ciuffi. La
presenza delle infestanti ostacola le operazioni di manutenzione, rendendo
la tosatura meno uniforme e favorire la formazione del feltro.
Le erbe infestanti dei tappeti erbosi appartengono ad una ampia gamma
floristica, variano a seconda delle zone e della stagione. Alcune delle
dicotiledoni più comuni nei prati, sono: Bellis, Cerastium, Cirsium,
Plantago, Ranunculus, Stellaria, Taraxacum e Trifolium.
Per una lotta razionale alle infestanti è bene individuare l'origine
della infestazione. La fonte principale è il terreno, dotato di
una ricca scorta di semi. Con una preparazione anticipata del letto di
semina, seguita da lavorazioni e diserbi, si eliminano le infestanti germinate
riducendo in parte la carica naturale dei semi. Per il prato già
formato l'infestazione deriva dai semi veicolati da vento, acqua, uccelli,
attrezzi e dei materiali usati nella sabbiatura. Una corretta manutenzione
che mantenga molto elevata la competitività del tappeto nei confronti
delle infestanti è un efficace mezzo di difesa. Le tosature frequenti
combattono molto bene le infestanti annuali.
Se le malerbe riescono ad insediarsi, si deve ricorrere agli erbicidi
specifici. Per impedire che i semi delle infestanti riescano a germinare
in un prato già formato, si può ricorrere ad un erbicida
di pre-emergenza. Questo prodotto è efficace su una ampia gamma
di erbe dicotiledoni, ed è privo di fitotossicità per le
graminacee da prato. Al momento del trattamento il prato deve essere ben
insediato; nuovi impianti devono essere composti da piantine almeno allo
stadio di 3 foglie e all'inizio dell'accestimento. Non si deve usare sui
tappeti dei greens o dei tees e nei 60 gg. precedenti una risemina su prato
esistente. Grazie alla bassa solubilità si fissa nei primi cm di
terreno, dove svolge per 4-6 mesi la sua azione inibitoria nei confronti
dei semi e delle plantule delle infestanti dicotiledoni. La distribuzione
deve essere uniforme, senza sovrapposizioni; deve poi seguire una irrigazione
a gocce fini di almeno 12 mm allo scopo di attivare il prodotto. I trattamenti
vanno eseguiti prima dei grandi flussi di germinazione di infestanti; da
metà febbraio a metà aprile e in settembre-ottobre. La proprietà
di fissarsi nei primi cm di terreno, rende l'erbicida di pre-emergenza
utilizzabile anche nelle zone di tappeto limitrofe a gruppi di piante legnose.
Prima di trattare grandi superfici bisogna sempre effettuare una prova
su piccola scala; gli eventuali sintomi di fitotossicità appaiono
in 30-60 gg.
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