Descrizione: pianta dotata di rizoma strisciante, ha fusto eretto appena ramoso. Le foglie sono assai strette, lineari, verticillate. I fiori di colore giallo intenso, sono piccoli raccolti in pannocchie terminali. La fioritura avviene in estate. La pianta può superare i 60 centimetri d¹altezza. I fiori sono piccolissimi di color giallo verdognolo riuniti in pannocchie. La fioritura avviene in estate. La pianta può superare il metro di altezza.

Habitat: diffusa in Italia, è frequente nei luoghi erbosi, lungo i viottoli, negli incolti, sulle colline fino alla montagna.

Raccolta: in estate si raccolgono gli apici fioriti e si fanno essiccare in luogo semi-ombroso e ventilato. La conservazione non deve protrarsi per molto perché le proprietà medicinali non hanno una lunga durata.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: questa pianticella dai vivacissimi fiori gialli si rinviene con una certa frequenza nelle zone incolte. Le sue proprietà sono state oggetto di studio in questi ultimi decenni. Può essere impiegata come diuretico, come antispasmodico, come equilibratore del sistema nervoso. Per uso esterno la pianta può essere impiegata per combattere le dermatosi e le affezioni della pelle in genere.

Curiosità: la radice e i fiori del gallio venivano usati un tempo per tingere i tessuti. Il gallio, utilizzato fresco, contiene un buon numero di sostanze acide che hanno la proprietà di far cagliare il latte. Infatti, il gallio era conosciuto anche come Caglio o Erba da caglio ed era usata un tempo dai pastori per preparare il formaggio.


Descrizione: pianticella erbacea con la base del fusto in parte lignificata. Le foglie sono 2-3 pennatosette, picciolate, di color bianco argenteo, setose con segmenti pressoché lineari. I fiori sono di colore giallo riuniti in capolini. La fioritura avviene in estate. La pianta è alta circa 10-15 centimetri.

Habitat: pianta caratteristica delle regioni alpine cresce abbarbicata tra i massi in piccoli ciuffi ad altezze comprese tra i 1500 e i 3000 metri.

Raccolta: a scopo medicinale si utilizzano la pianticella fiorita raccolta all'inizio della fioritura e fatta essiccare in luogo ombroso e ventilato. Si può impiegare anche la radice raccogliendola in estate.

Avvertenze: attenersi scrupolosamente alle dosi indicate.

Caratteristiche: l'artemisia genipì ed altre varietà consimili, sia nell'aspetto che nelle proprietà, come la glacialis, la spicata, la mutellina, sono venute alla ribalta in un passato abbastanza recente. Attualmente se ne pratica la coltivazione a quote basse, anche perché in molte zone alpine questa pianta rientra tra le specie protette. Le proprietà del genepì e delle varietà consimili s¹incentrano sui principi amari in esse contenuti che le rendono eccellenti per confezionare aperitivi e digestivi. Inoltre può essere utilizzato per combattere le affezioni dell'apparato respiratorio.

Curiosità: in cucina non viene impiegato, mentre nel campo cosmetico può essere utilizzato per detergere le pelli grasse e combattere i punti neri. I montanari utilizzano le molte specie di genepì macerandole nella grappa ottenendone un liquore stomachino che sembra abbia la capacità di guarire il mal di montagna.


Descrizione: pianta con grossa radice cilindrica assai lunga di color bruno-giallastro. Il fusto è eretto. Le foglie di grandi dimensioni sono ovali, opposte, peduncolate corte quelle inferiori, sessili quelle superiori, solcate da nervature convergenti all'apice. I fiori di colore giallo sono posti in numero da 3 a 10 all'ascella foliare. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere i 120 centimetri d'altezza.

Habitat: cresce nei prati e nei pascoli delle Alpi e degli Appennini, dall¹alta collina fino ai 2500 metri di altezza.

Raccolta: si utilizza la radice raccolta da settembre a novembre essiccata finché spezzandola non riveli all¹interno il tipico colore giallo. Il sapore della droga è dapprima dolciastro e quindi piacevolmente amarognolo.

Avvertenze: attenersi scrupolosamente alle dosi e alle modalità prescritte. In dosi elevate la genziana danneggia la digestione e causa vomito. Sconsigliato l¹uso alle gestanti. Mai usare la radice di genziana maggiore fresca, perché velenosa. Mai confondere la genziana maggiore con il veratro bianco o l¹elleboro bianco che sono velenosi.

Caratteristiche: La genziana maggiore è una pianta che cresce nei pascoli e nei prati concimati di montagna. Di essa si utilizza la radice essiccata che ha un caratteristico sapore amarognolo conferitole da alcune sostanze amare in essa contenute, in particolare da un eteroside amaro, la genziopicrina. Il decotto di radice di genzianasi utilizza sia contro l'inappetenza sia nei casi di stanchezza fisica ed intellettuale.

Curiosità: in cosmesi l'infuso di genziana si usa per detergere le pelli grasse e lentigginose. Con la radice si preparano ottimi liquori dalla funzione digestiva. Nei rimedi popolari la genziana veniva usata per combattere la febbre del cane.


Descrizione: arbusto legnoso o basso alberello dal portamento talvolta strisciante, altre volte eretto. Le foglie aghiformi, appuntite, disposte tre a tre, sono solcate da una linea chiara nella pagina superiore. I fiori di colore giallo-verdastro pressoché insignificanti, sono disposti in prossimità dell'ascella foliare. La fioritura avviene in primavera. I frutti, detti coccole, sono piccole bacche sferiche di colore verde il primo anno, e nero bluastre il secondo allorché giungono a maturazione. La pianta può raggiungere i 5 metri d'altezza.

Habitat: è una pianta indigena della Penisola. Cresce lungo i pendii collinari e montani. Nei terreni magri prende le forme di un cespuglio, mentre nelle vallate e nei giardini assume l'aspetto di un alberello.

Raccolta: si utilizzano i rametti fogliosi e soprattutto le coccole raccolte in autunno mediante scuotimento della pianta. Queste vengono fatte essiccare in luogo ventilato evitando la formazione di muffe.

Avvertenze: in dosi elevate i frutti possono provocare irritazione all'apparato urinario. Astenersi in caso di infiammazioni renali. Vietato alle donne gravide e negli stati infiammatori del tubo digerente.

Caratteristiche: le coccole del ginepro si fanno apprezzare soprattutto per le proprietà aromatiche utili ad insaporire le carni e a confezionare liquori. Nei confronti dello stomaco il ginepro svolge una funzione stimolante e curativa. Si usa contro il meteorismo e i bruciori di stomaco, per combattere i reumatismi, come diuretico e come regolatore delle mestruazioni.

Curiosità: il ginepro era ed è tuttora, una pianta apprezzata dai montanari che ne utilizzano le bacche per aromatizzare grappe ed arrosti. I cacciatori non ignorano che i tordi sono ghiotti di coccole di ginepro e che la loro carne assume per questo un sapore particolarmente prelibato. Nell'allevamento dei bachi da seta, i rami di ginepro vengono arsi per disinfettare i ricoveri.


Descrizione: erba infestante dotata di lunghi rizomi che emettono con estrema facilità fusti eretti ruvidi. Le foglie strettissime, sono ricoperte di peli sulla pagina superiore. Dotati di spighe, i fiori, di colore verde, sono assembrati in spighette piatte. La fioritura avviene in state. La pianta può superare il metro di altezza.

Habitat: infestante dei luoghi umidi, predilige i terreni argillosi. Diffusa dal piano fino alla montagna.

Raccolta: si utilizza il rizoma, raccolto in primavera o a fine estate e fatto essiccare al sole.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: la gramigna è un'erba difficilissima da estirpare a causa del rizoma che dividendosi in tante parti genera nuove piante. Cela dietro un'umile aspetto insospettate qualità mediche che la fanno preziosa e stimata in campo di fitoterapia. Il decotto di gramigna svolge un'eccellente azione diuretica, emolliente, depurativa e correttiva del sangue ed essa si raccomanda in tutti i casi di malattie infiammatorie del fegato, della milza, delle vie urinarie, nella gotta, nell¹artrite e nell¹eczema.

Curiosità: la gramigna è da sempre conosciuta per le caratteristiche di infestante e per questo portata come termine negativo. In realtà è una pianta medicinale utile non soltanto agli uomini , ma anche agli animali. I cani ingoiano le foglie per liberarsi lo stomaco, mentre cavalli ed asini ne traggono giovamento dal consumo.


Descrizione: pianta dotata di corto rizoma, possiede fusto eretto, ramificato. Le foglie sono opposte, di forma ovata o oblunga, picchiettate di minuscole ghiandole trasparenti che in controluce sembrano forellini. I fiori sono di colore giallo carico riuniti in una sorta di corimbo. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere il metro d'altezza.

Habitat: pianta comune, cresce nei terreni asciutti, lungo i margini delle strade, ai bordi dei campi, nelle radure. E' diffusa dalla pianura alla montagna.

Raccolta: si utilizzano le foglie e le sommità fiorite raccolte in estate e fatte essiccare in fasci lenti in luogo ombroso e ventilato.

Avvertenze: nessuna in particolare.

Caratteristiche: questa pianta, che deve l'appellativo "perforatum" alla grande quantità di ghiandole che ne picchiettano la superficie, contiene un olio essenziale, eterosidi, flavonici e tannini. Le proprietà medicinali della pianta sono numerose: per uso locale l'infuso dimostra un'azione analgesica e antisettica. L'olio viene utilizzato per curare le ferite, per massaggiare le parti indolenzite da sciatiche, artriti e reumi. Invece, il vino d'iperico si usa principalmente nelle forme asmatiche.

Curiosità: l'iperico non trova impiego in campo culinario. L'infuso può essere utilizzato in caso di cuperose ed arrossamenti. L'olio essenziale in cosmesi si usa per dare tono alla pelle avvizzita.


Descrizione: albero dal portamento maestoso, ha corteccia scura e screpolata, e chioma rotondeggiante e fitta, rami poderosi. Le foglie dotate di lungo picciolo, hanno forma digitata con 5-7 foglioline ovate e dentate. I fiori sono bianchi, punteggiati di giallo e rosso, raccolti in grappoli vistosi. La fioritura avviene in primavera. L¹albero può raggiungere i 30 metri d'altezza. Il frutto è una capsula verde spinosa che si apre in tre valve contenente 1-2 grossi semi marroni.

Habitat: originario dell'Asia, l'ippocastano venne introdotto in Europa verso il 1500. Attualmente coltivato come pianta ornamentale nei giardini, nei parchi, lungo i vili, vicino a chiese e monumenti.

Raccolta: si utilizzano la corteccia dei rami, le foglie e i semi, assai simili alle castagne, ma di dimensioni più grandi, raccolti maturi in autunno pelati e fatti essiccare al sole.

Avvertenze: Usare solo dietro prescrizione medica. Mai consumare la scorza e la corteccia dei frutti e dei semi né frutti e semi freschi, perché tossici.

Caratteristiche: questa pianta è ricca di tannini, saponine e glucosidi. Viene utilizzata come bagno a causa della sua proprietà di mantenere elastici i vasi sanguigni aiuta quanti soffrono di problemi circolatori. Contro le varici, le emorroidi, i geloni si possono utilizzare le foglie ridotte ad un unguento.

Curiosità: l'ippocastano non viene utilizzato in cucina mentre i suoi frutti vengono vantaggiosamente impiegati per la cosmesi casalinga. L'ippocastano è conosciuto anche come castagna dei cavalli. Tale definizione gli deriva probabilmente dal fatto che i turchi erano soliti curare l'asma cavallina somministrando alle bestie i semi della pianta. Nel folklore italiano si crede che per combattere i raffreddori bisogna conservare in tasca due semi di ippocastano.


Descrizione: pianta dotata di fusti quadrangolari, ascendenti, ramificati. Ha foglie opposte di forma oblunga-lanceolata, con nervatura evidenziata. I fiori di un bel colore blu-violetto, sono raccolti in spighe alle ascelle foliari. La fioritura avviene in estate. La pianta può raggiungere il metro d'altezza.

Habitat: pianta spontanea, diffusa nei climi temperati e miti, predilige le zone soleggiate della collina e della montagna. I terreni sciolti, asciutti, sassosi. Talvolta la pianta viene coltivata negli orti per le proprietà aromatiche.

Raccolta: si utilizzano le foglie e le sommità fiorite raccolte all'inizio della fioritura, essiccate in luogo ombroso e ventilato e conservate in luogo asciutto.

Avvertenze: in dosi elevate l'essenza può causare crisi epilettiche in individui predisposti. Controindicato per chi soffre di malattie nervose.

Caratteristiche: l'issopo oltre che essere una pianta medicinale, viene impiegato per aromatizzare alcune pietanze in cucina. La pianta contiene un olio essenziale, tannini e un glucloside flavonico, la diosmatina. A scopo medicinale la pianta può essere utilizzata sotto forma di infuso per curare la tosse, il catarro bronchiale, l'asma e il raffreddore.

Curiosità: In cucina viene utilizzato per aromatizzare minestre, frittate e carni. In campo industriale viene impiegato per aromatizzare liquori e aceti. L'infuso può essere bevuto come se fosse un té per tonificare il sistema nervoso e per alleviare gli stati ansiosi. Lo stesso infuso allevia la tosse e la raucedine, stimolando l'appetito e facilitando la digestione.


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