ACARI

a cura del Dr. Giovanni Vettori ©

RAGNETTO ROSSO E RAGNETTO GIALLO RAGNETTO DELLE CONIFERE ERIOFIDI DELLE ORNAMENTALI

RAGNETTO ROSSO E RAGNETTO GIALLO

(Tetranychus spp. , Panonychus spp., Eotetranychus spp.)

Diverse specie di ragnetto possono procurare danni rilevanti su piante spoglianti o sempreverdi, erbacee o arboree.

La presenza degli acari sui vegetali è rilevata da una sintomatologia a carico delle foglie abbastanza simile a tutti i vegetali. Gli acari, pungendo la foglia e sottraendo liquidi cellulari e clorofilla dai tessuti, determinano sulla pagina fogliare decolorazioni argentee, bronzee o plumbee associate a ingiallimenti o arrossamenti più o meno diffusi della lamina fogliare. Le foglie gravemente colpite disseccano e cadono precocemente lasciando la pianta spoglia. In alcuni casi sugli organi colpiti si possono osservare delle ragnatele costituite da fili sericei molto fini. I ragnetti sono difficilmente osservabili ad occhio nudo, per cui è necessario avvalersi di una buona lente d’ingrandimento per verificarne la presenza sui vegetali.

DIFESA

In natura gli acari fitofagi sono controllati abbastanza efficacemente dai loro predatori. In coltivazioni intensive, come il vivaio, la presenza di questi predatori può venire meno per cui si può assistere a forti infestazioni di ragnetti. In queste condizioni si rende necessario il ricorso alla lotta chimica e a tal fine è opportuno, specialmente nel periodo primavera-inizio estate, controllare la vegetazione periodicamente con l’ausilio di una lente d’ingrandimento. Una volta verificata la presenza dei ragnetti sulle foglie (soglia indicativa: un ragnetto ogni 2 foglie) è necessario trattare. Se non è possibile effettuare i controlli sopradetti, si deve intervenire alla comparsa dei primi sintomi. I prodotti da usare sono quelli a base di: dicofol+tetradifon, fenbutatin-oxide, propargite (su alcuni vegetali, es. pero, può essere fitotossico), benzoximate. In genere un solo trattamento dovrebbe essere in grado di controllare l’infestazione, altrimenti deve essere ripetuto a distanza di 15-20 giorni. In caso di forti infestazioni è opportuno addizionare ad uno dei prodotti sopra elencati un acaricida a base di clofentazine o hexythiazox. Questi due prodotti possono anche essere utilizzati in forma preventiva nel periodo primaverile.

RAGNETTO DELLE CONIFERE

(Oligonychus ununguis)

Diverse conifere possono essere colpite da questo acaro: Picea, Abies, Juniperus, ed altre: è abbastanza frequente rinvenirlo a carico del Picea glauca albertiana “Conica”. Il danno è localizzato a livello degli aghi, che inizialmente assumono una colorazione argentea, poi bronzea ed infine giallo rossastra. L’ago cade, causando una defogliazione della pianta. L’infestazione può interessare l’intera chioma o, più frequentemente, una porzione di essa.

DIFESA

E’ valido quanto detto per la lotta al ragnetto rosso.

ERIOFIDI DELLE ORNAMENTALI

(Trisetacus juniperinus, Aculus spp., ed altri)

Gli eriofidi sono un gruppo di acari fitofagi di piccolissime dimensioni, invisibili ad occhio nudo e spesso alle comuni lenti di ingrandimento. Provocano danni, alquanto variabili sia per intensità che sintomatologia, su diverse piante ornamentali. Merita ricordare i danni provocati da Trisetacus juniperinus su Juniperus, Cupressus e Cedrus in cui determina l’accecamento delle gemme apicali con conseguente produzione di corti rametti e arresto di accrescimento. Altri danni da eriofidi sono stati segnalati saltuariamente, oltre che su fruttiferi come il pero, anche su Magnolia soulangiana e su Quercus.

DIFESA

Per rilevare la presenza sui vegetali degli eriofidi, considerando le loro piccole dimensioni, è necessario disporre di una adeguata attrezzatura. Accertato che il danno è imputabile a questo tipo di acari, è opportuno intervenire con prodotti a base di endosulfan o methasistox.


Ritorna alla pagina precedente